A Kiev con una tradizione favorevole

A Kiev con una tradizione favorevole

La tradizione è favorevolissima. La Fiorentina ha incontrato due volte la Dinamo a Kiev e ha ottenuto una vittoria e un pareggio. Non solo. L’ha eliminata in entrambe le circostanze. Ed era una Dinamo fortissima molto più di ora che è una delle formazioni di punta dell’Ucraina, repubblica nata nel 1991. Allora, quando i viola l’hanno affrontata era una delle migliori squadre dell’intera Unione Sovietica, una delle potenze calcistiche europee. E la nazionale sovietica era composta in gran parte da giocatori proprio della Dinamo. Insomma giocarci contro e vincere sul loro campo era un’autentica impresa calcistica.

LA VITTORIA. La ottiene la Fiorentina di Bruno Pesaola il 12 novembre 1969 nella gara d’andata degli ottavi di finale della Coppa dei Campioni che nulla ha a che fare con l’attuale Champions. Vi partecipano, infatti, le squadre vincitrici dello scudetto nei rispettivi paesi. Quel pomeriggio i viola vanno in campo con la seguente formazione che poi è la formazione titolare: Superchi; Rogora, Longoni; Esposito, Ferrante, Brizi; Chiarugi, Merlo, Maraschi, De Sisti, Amarildo. C’è dunque anche il centravanti Maraschi che recupera da un lieve infortunio. Si gioca con un clima non particolarmente gelido davanti a centomila spettatori. Parte in quarta la Dinamo e nei primi quattro minuti Superchi compie tre parate su un tiro di Serebriannikov e su due di Pusac. Quest’ultimo, poi, al 7′ su assist di Serebriannikov spreca una facile occasione. La Fiorentina, però, non molla e dà segni di risveglio. Al 16′ Maraschi calcia fuori da buona posizione e al 23′ impegna il portiere Rudakov. E’ il primo tiro dei viola. Ma la Dinamo, in breve, riprende il comando del gioco. Intorno alla mezzora c’è un salvataggio provvidenziale di Ferrante in calcio d’angolo e subito dopo una paratona di Superchi su conclusione di Pusac. Al 36′ la Fiorentina inaspettatamente va in vantaggio. Merlo vince un contrasto con Levcenko e si spinge in avanti. Entrato in area con un paio di finte si libera di due difensori sovietici e offre un assist al bacio per Chiarugi. L’attaccante viola con un tiro secco realizza il gol dell’1-0 (prima di entrare in porta il pallone batte sul palo). La reazione della Dinamo è veemente ma scomposta. La Fiorentina rischia comunque al 38′ quando Superchi non trattiene un tiro cross del terzino Medvid. Il portiere viola, però, si supera sulla ribattuta di Muntjan. Nella ripresa la squadra di Pesaola si difende con ordine e al 6′ sfiora il bis ancora con Chiarugi che, su assist di De Sisti, costringe Rudakov a una difficile parata. All’11’, però, la Dinamo pareggia con Serebriannikov che batte Superchi con un tiro potente e preciso. La Fiorentina, però, non si scompone e dopo due minuti torna in vantaggio. Amarildo batte una punizione da circa trenta metri dalla porta sovietica. La conclusione è centrale ma fortissima. Rudakov può solo respingere il pallone sul quale si avventa come un falco Maraschi che firma il gol del 2-1. La Dinamo, comunque, non molla. Superchi effettua altre paratone su conclusioni di Trosckin (15′), Pusac (34′) e Serebriannikov (38′). E la Fiorentina? Ha una buona occasione per segnare il terzo gol ancora con Chiarugi che da buona posizione calcia fuori al 35′. Poi la stessa ala insieme a Maraschi entra in area ma entrambi, con Rudakov fuori dalla porta per una precedente uscita, non riescono a calciare. L’ultima occasione per la Dinamo capita a tre minuti dal novantesimo a Krulikoswki, servito in area da Biscevitz. Ma il giocatore calcia in curva. E’ l’ultimo brivido della serata prima del meritato trionfo di Pesaola e dei suoi ragazzi. Grazie a questa vittoria per 2-1 a Kiev e al pareggio nella gara di ritorno al Comunale la Fiorentina vola ai quarti di finale. In questa difficile trasferta in Unione Sovietica (il match si svolge nel pomeriggio) i viola sono seguiti da pochi tifosi. La maggioranza ascolta la partita in diretta alla radio (sulle frequenze delle Rai) con la radiocronaca di Enrico Ameri (non ci sono ancora le radio private). In televisione viene trasmessa una sintesi dell’incontro solo dopo le 22, quando naturalmente tutti a Firenze sono a conoscenza del risultato. Ma è l’unica occasione questa per vedere le immagini della gara.

IL PAREGGIO. La Fiorentina torna a Kiev il 6 dicembre 1989 per l’incontro di ritorno degli ottavi di finale di Coppa Uefa dopo la vittoria nell’andata per 1-0. Si gioca davanti a sessantamila spettatori, tra cui seicento tifosi viola (questa volta alle 17 ora italiana la Rai comunque trasmette la diretta televisiva della sfida). Il tecnico Bruno Giorgi manda in campo la seguente formazione: Landucci; Pioli, Volpecina; Iachini, Pin, Battistini; Kubik, Dunga, Dertycia, Baggio, Di Chiara. L’incontro si disputa in condizioni climatiche ai limiti dell’ impossibile. La temperatura è di nove gradi sotto zero mentre il terreno è quasi completamente ghiacciato ragion per cui per i giocatori è difficile tenere l’equilibrio. Nel primo tempo poi a tratti nevica. La partita inizia con la Dinamo all’attacco. D’altronde la squadra di Lobanowski deve segnare almeno un gol per andare quanto meno ai tempi supplementari. Al 16′ Pioli, nel tentativo di liberare in area, rischia l’autogol ma il pallone finisce sul palo. Al 34′ Zaets, su assist di Protasov, di testa da buona posizione manda il pallone fuori. Al 45′ contropiede viola. Di Chiara vola sulla sinistra e dal fondo crossa per Dertycia che calcia a lato. Il centravanti argentino avrebbe potuto fare molto meglio. Nella ripresa la Dinamo insiste in avanti. Al 7′ Landucci compie una paratona su conclusione di Protasov. Un minuto dopo, però, Baggio su lancio in verticale di Battistini controlla il pallone all’interno dell’area di rigore e colpisce il palo. I sovietici continuano ad attaccare e al 38′ c’è un’altra paratona di Landucci su un tiro ravvicinato di Mikhailichenko. E’ l’ultimo sussulto della gara. Il match termina 0-0 e la Fiorentina vola ai quarti finale.

UNA SCONFITTA IN AMICHEVOLE. L’unica volta che la Fiorentina perde a Kiev è in un confronto amichevole disputatosi a fine campionato. Il 7 giugno 1977 la squadra di Mazzone viene battuta per 4-2.

Ruben Lopes Pegna

Articoli Correlati

I commenti sono chiusi.