A Sassuolo un finale da incubo

A Sassuolo un finale da incubo

Mai banali, le partite fra Sassuolo e Fiorentina. All’andata fu due a due, con gli emiliani in vantaggio di due reti poi recuperati dalla Viola. A Reggio Emilia sabato sera il Sassuolo segna la solita doppietta ma la Fiorentina non va oltre il gol di Cabral e Italiano colleziona (si fa per dire) la sua decima sconfitta. Cominciano a diventare un po’ troppe le gare in cui la Viola non ha portato a casa punti.

La Fiorentina perde perché il Sassuolo ha quello che nel curling, sport oggi in gran voga, si chiama hammer, l’ultima boccia. La difesa viola gestisce malissimo il novantaquattresimo. Saponara e Biraghi lasciano troppo spazio sulla sinistra a Berardi, che non vede l’ora di punire chi lo voleva a Firenze offrendo gli stessi soldi dati al Basilea per Cabral. L’esterno del Sassuolo mette in mezzo un pallone di gran pregio. I due centrali viola, in grande affanno, non vedono Defrel che sta scivolando alle loro spalle. L’attaccante del Sassuolo si infila in mezzo a Igor e Quarta e con un colpo di testa in tuffo batte Dragowski, La partita finisce li, non c’è nemmeno il tempo di rimettere la palla al centro.

Una sconfitta immeritata, quella della Fiorentina, ma sempre sconfitta. Sassuolo e Fiorentina sono due squadre un po’ dissennate dal punto di vista tattico e rimane un mistero il fatto che nel primo tempo fosse stato segnato solo un gol, quello di Traorè, vera spina nel fianco nella fascia sinistra della difesa viola. Al 19’ l’ivoriano si invola inseguito da Odriozola. Lo spagnolo lo raggiunge al limite verso il fondo del campo. Quarta va ad aiutarlo nel raddoppio, ma l’esterno del Sassuolo si infila fra i due e beffa Dragowski. La Fiorentina non ci sta e si riversa nella metà campo del Sassuolo, Colleziona angoli e occasioni, ma un po’ Consigli e molto l’imprecisione, soprattutto di Ikonè, non le fanno raggiungere il pareggio. Anzi, il Sassuolo colpisce una traversa sempre con Traorè, e Odriozola sta a guardare, e poi impegna Dragowski in un paio di uscite. Insomma, alla fine il pareggio sarebbe stato il risultato più logico, perché la Fiorentina macina gioco, ma manca del guizzo finale.

Nella ripresa il Sassuolo comincia bene ma ben presto comincia a lasciare campo e metri all’avversario. Una caratteristica questa dei ragazzi di Dionisi, andare spesso in vantaggio e poi farsi rimontare. Era già successo all’andata a Firenze ed era successo recentemente contro la Roma. La Fiorentina ne approfitta relativamente, non ci sono grossissime occasioni dalle parti di Consigli. Finché Italiano non decide di dare una scossa alla partita, mettendo in campo una sorta di 4-2-4. Peccato che i piani del tecnico vengano in parte vanificati da una stupidaggine di Bonaventura che, entrato da poco, inveisce contro l’arbitro dopo un’ammonizione chiaramente ingiusta. Il cartellino rosso è inevitabile e la Viola resta in dieci per l’ennesima volta in questo campionato. Ma, per l’ennesima volta, la Fiorentina, in inferiorità numerica, riesce a riprendere in mano la partita. Cabral, entrato in campo al posto di uno spento Piatek, mette in rete in scivolata un cross del subentrato Saponara. Il brasiliano al suo primo gol in serie A, viene sommerso dagli abbracci dei compagni. Sospirone di sollievo, pericolo sventato, anche perché è il novantesimo e la partita si sta avviando al finale. Peccato non aver fatto i conti con la smania di protagonismo di Berardi e con la svagatezza dei difensori viola.

Le pagelle ci dicono che il migliore è stato Castrovilli, Bella e di sostanza la sua partita. Bravo anche Ikonè, che Italiano getta in campo dall’inizio. Peccato che non riesca a segnare anche in situazioni facili. E questo non è cosa da poco per un esterno (presunto?) d’attacco. Bene anche Cabral, un po’macchinoso ma efficace. Saponara entra ed ha gran merito sul cross che porta al pareggio. Peccato che guardi da troppo lontano Berardi nell’azione decisiva.

Le dolenti note vengono da Amrabat, messo in campo dall’inizio, Non ha il dinamismo di Torreira, e lo si sapeva. Questo lo penalizza in un ruolo in cui la velocità e il recupero sono essenziali. Perde qualche pallone di troppo. A Spezia aveva giocato più o meno nel solito modo ma lo aveva salvato il gol nel finale. Male la difesa. Vero che nel gioco di Italiano i difensori centrali devono avere mille occhi, ma Igor e Quarta nel finale, di occhi non ne hanno nemmeno uno e non vedono Defrel che li sta fregando. Biraghi gioca benino, ma, secondo noi, comincia a sentire la fatica del continuo su e giù sulla fascia. Italiano dovrebbe dargli un po’ di riposo, ma Terzic, secondo noi, non è molto ben visto dal tecnico. Odriozola soffre la fase difensiva, e in parte questo spiega i dubbi su di lui del Real. Malissimo Bonaventura, che di sicuro non meritava l’ammonizione ma non può lasciarsi andare a proteste così plateali. Fumoso Sottil che parte benino ma poi si perde. Resta l’eterno incompiuto, in attesa della sospirata maturazione.

Due parole sull’arbitro. Vorrebbe fare il protagonista ma non ha né la personalità né un numero sufficiente di partite in serie A per esserlo. Orsato può permetterselo, non lui.

E adesso, occhi e orecchi su mercoledì.

Duccio Magnelli

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