Cercasi gol, disperatamente

Cercasi gol, disperatamente

Nel solito finale da incubo, a cui la Fiorentina sembra aver abituato i suoi tifosi, la Juventus scippa la vittoria al Franchi e mette una seria ipoteca sulla finale di Coppa Italia. Fra 40 giorni a Torino, nel ritorno, ci vorrà una Viola che, rispetto a quella di mercoledì, sia in grado di trasformare in gol almeno qualche tiro in porta. Infatti, sta diventando un caso la sterilità offensiva di questa squadra, che macina gioco, occupa il territorio avversario ma riesce solo a far strozzare in gola ai suoi tifosi la magica parola, la sola che conta nel calcio. “Reteeee”.

In effetti, la Viola un gol l’avrebbe fatto mercoledì. Peccato che Venuti abbia pensato bene di trafiggere non Perin, il portiere bianconero, ma Terracciano, praticamente nell’unica azione manovrata che la Juventus era riuscita nei novanta minuti ad imbastire nella metà campo avversaria. Rabiot, fino ad allora un fantasma, libera Cuadrado che crossa. La palla, bassa e infida, supera di slancio sia Milenkovic che Terracciano e rimbalza beffarda su Venuti. Prima che il giocatore viola si accorga dell’accaduto la sfera scivola lentamente in rete. Disperazione totale. Si racconta che nel finale Vlahovic sia andato a consolare l’ex collega.

Un finale amarissimo, il gol è venuto al primo minuto di recupero, un po’ prima di Sassuolo, in una partita che la Viola aveva dominato territorialmente e che la Juventus, che mancava di molti titolari, era riuscito non si sa come a portare quasi in fondo sullo 0 a 0. Brutta la squadra di Allegri in cui il solo de Ligt ha giganteggiato, annullando prima Piatek e poi Cabral, (ma l’impressione è che, visti i due centravanti viola, l’impresa non sia da considerarsi così titanica). Il resto, davvero poca roba. Lo stesso Vlahovic è rimasto imprigionato nella morsa dei centrali viola e poco ha potuto fare (scontro molto fisico ma che è rimasto entro i confini della correttezza).

La Viola, nel primo tempo, era riuscita a impegnare Perin con tiri non irresistibili di Bonaventura e Saponara. Grande occupazione del territorio da parte dei giocatori di Italiano anche se l’unica vera occasione era capitata a Ikoné che dalla destra aveva sfiorato il palo, dopo aver seminato il panico nella difesa avversaria. Una Fiorentina un po’ timida, soprattutto sulla fascia sinistra dove Biraghi non approfittava della latitanza di Akè, il giovane francese forse il peggiore della squadra bianconera (non per niente Allegri nell’intervallo lo sostituirà con Cuadrado).

Nella ripresa la Viola ha la miglior occasione della gara. Torreira lancia Ikonè che salta magistralmente De Sciglio ma, a tu per tu con Perin, allarga troppo la palla e colpisce il palo. Insomma, l’ex Lille fa bene la cosa più difficile e sbaglia quella apparentemente più facile. Poi c’è una punizione di Biraghi ben parata da Perin. Entrano Sottil e Cabral ma la situazione non cambia. Alla fine, lo 0 a 0 sembrerebbe il risultato migliore per la Viola, vista l’impossibilità di fare gol. Ma il destino ha deciso diversamente. E il finale riserva la brutta sorpresa di cui abbiamo già parlato.

Le pagelle vedono su tutti Ikonè, che maramaldeggia sulla fascia, anche se il gol sbagliato grida vendetta. Bene anche Torreira, di alto livello il suo duello a centrocampo con Arthur, e bene anche i due difensori centrali, che hanno fatto prigioniero Vlahovic. Male le due punte centrali. Piatek è un centravanti da area di rigore e non sembra così bravo, per adesso, da poter fare altro. Cabral non sembra in gran forma fisica. Appare macchinoso, poco agile, forse un po’ sovrappeso. Biraghi forse comincia a sentire la fatica e bisogna ricordare che tutti i gol che la Viola ha preso nel finale (Empoli, Sassuolo, Juventus a Torino e Juventus a Firenze) sono venuti dalla sua parte. Saponara forse funziona meglio se entra a partita iniziata. Venuti è stato sfortunato anche se il confronto con Odriozola, uscito per infortunio, lo vede per il momento perdente. Non bene Sottil, entrato intorno al ventesimo, che non sfrutta la sia freschezza nei confronti degli avversari. Italiano continua a cambiare squadra ma non modulo. Speriamo che da qui a maggio i giocatori reggano fisicamente.

Fra 40 giorni la Viola dovrà vincere a Torino. Forse Allegri recupererà qualche titolare. Italiano dovrà tirar fuori dai suoi il massimo. Sperando che basti.

Duccio Magnelli

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