Con la tigre negli occhi

Con la tigre negli occhi

E’ una Fiorentina con una faccia diversa trascinata magistralmente da Paulo Sousa

Mentre i giornalisti di mezza Italia (in specie quelli del centro nord) si stanno macerando sull’affaire Totti, interrogandosi su di chi sia la colpa o di che cosa potrà ancora succedere, la Fiorentina procede sul terzo posto. E lo fa con un carattere arcigno e piccoso, con una rabbia inedita, con la famosa “tigre negli occhi”. E’ una Fiorentina con una faccia diversa, quasi sconosciuta, declinata magistralmente da Paulo Sousa. Il tecnico portoghese ormai maneggia la sua squadra come uno scultore l’argilla. Prova e riprova, s’inventa le soluzioni, s’arrangia come fosse un arguto artigiano. Ma il fatto entusiasmante è che riesce a stupire tutti: pubblico, giocatori e società perfino. Lui va avanti, incurante di chi e che cosa lo circonda. Certo, ogni tanto sbotta, raramente gli capita di andare fuori delle righe comunque sempre con il suo stile. Alle polemiche preferisce il lavoro e l’obiettivo che si è posto e farà il possibile per perseguirlo alla faccia di tutto e di tutti. Firenze è l’occasione per dimostrare le sue capacità. Non la vuole perdere. Ha scommesso molto, ha scommesso su di sé e niente e nulla lo potrà distrarre. Certo, avrebbe gradito qualche rinforzo ma lui continua il suo percorso. E’ addirittura più diplomatico dei suoi dirigenti. Mette al primo posto la squadra i suoi risultati. Intanto i fratelli Della Valle sembrano proseguire sull’Aventino. Ma si può? la Fiorentina è terza in classifica. La gente è felice. Nonostante che il Tottenham sia secondo in Premier, è una formazione apparsa alla portata degli uomini in viola. Che cosa si vuole di più? Certi loro “lanzichenecchi” continuano a recitare una cantilena puerile e un po’ ruffiana: “si sono impermalositi…”. Come se chi ha osato rimarcare certe mancanze di mercato si fosse macchiato del reato di “lesa maestà”. Ebbene, Firenze nella sua storia non ha mai avuto gradito i Re. Addirittura si narra che sul frontone di Palazzo Vecchio la scritta dovesse essere: Jesus Christus rex fiorentini populi. Ebbene Cosimo I fece modificare il testo con Cristo Re dei re e Signore dei Signori. Firenze è una Repubblica per vocazione…

 

Massimo Sandrelli

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