Fiorentina da sballo a Napoli, vittoria e terzo posto in classifica

Fiorentina da sballo a Napoli, vittoria e terzo posto in classifica

Che poi vincere al Maradona con questa autorevolezza ti raddoppia la goduria. Perché un conto è vincere, un conto è farlo avendo sempre “il pallino” del gioco in mano, dettando i ritmi della partita, quasi a piacimento e concedendosi pure il lusso di far rifiatare il tuo miglior giocatore (Nico Gonzalez). Detto che contro il Napoli di Osimhen e “Kvara” ci sta di rischiare qualcosa, andando ad analizzare la partita, la Fiorentina ha strameritato questa vittoria e se l’è costruita mettendo in campo tutta la propria identità, creata da un allenatore che sarà anche cocciuto e (forse) un po’ presuntuoso, ma è grazie al suo lavoro se la squadra pressa alta nel modo visto allo stadio partenopeo. Talmente forte da togliere idee e ossigeno al Napoli che, per gran parte della partita, è rimasto esterrefatto a guardare giocare la Fiorentina, ai limiti dell’impotenza. Dopo il gol di Brekalo (il primo in viola, finalmente) sugli sviluppi di un palo di Quarta (ancora incursore in incognito, come lo vuole Italiano) la formazione di Garcia ha trovato il pari solo grazie a un errore di Parisi (comunque bravissimo in tutto il resto della gara) che ha causato il rigore, guadagnato e realizzato da Osimhen a fine primo tempo. Ma poi la Fiorentina è riparita nel suo gioco palla a terra, come se niente fosse. Allentando la pressione, fisiologicamente, pur continuanuando a giostrare la palla e a crearsi le sue occasioni da rete, leggi il palo clamoroso di Ikoné. Fino al meritato raddoppio firmato dall’intramontabile Bonaventura a cui, nel recupero, è seguito anche l’acuto del solito scatenato Gonzalez, appena entrato. Adesso, con questi tre punti, la Fiorentina sale al terzo posto in classifica, appaiata alla Juve e staccando lo stesso Napoli. E sognare non costa nulla, così come non costa nulla riconoscere i meriti di Vincenzo Italiano che ha dato un’identità così forte alla sua squadra. Tanto di cappello.

Tommaso Borghini

Articoli Correlati

I commenti sono chiusi.