Provaci ancora Baba

Provaci ancora Baba

Bentornato Baba. Nel grigiore di una prestazione non certo esaltante, come quella offerta dalla Fiorentina a Udine, torna a brillare la stella del giovane centravanti viola che, nel corso dell’ultima estate, pareva diventato una “zavorra” da sbolognare al miglior acquirente. Indolente, involuto e inadatto alle idee calcistiche di Paulo Sousa, questo l’identik appiccicato addosso a El Khouma Babacar dalla critica che, a fine mercato, non aveva esitato a definirlo una plusvalenza mancata. Troppo basse le offerte pervenute per quel diamante grezzo classe 1993, acquistato dalla Fiorentina per appena 35mila euro nel 2008, quando era poco più che quindicenne e giocava nel Ries, formazione senegalese dove andò a scovarlo proprio Pantaleo Corvino, dall’indiscutibile occhio lungo per i talenti sconosciuti.
Ed è stato lo stesso direttore generale viola, da sempre suo grande estimatore, a resistere alla tentazione di cederlo al ribasso, pur di liberarsi di un pesante ingaggio (guadagna poco meno di Borja Valero e più di Kalinic). Il direttore di Vernole ha giudicato insufficienti i 6 milioni, 6 milioni e mezzo offerti dall’estero per un giocatore che, anche se caduto in disgrazia, a suo giudizio ne vale almeno una decina. Da lì la decisione, condivisa con Paulo Sousa, di tentare l’operazione rilancio, concedendogli l’ennesima occasione per liberare il suo enorme talento inespresso. Chance che, questa volta, Babacar sembra determinato a non farsi sfuggire, forse consapevole che altrimenti sarebbe destinato all’etichetta di eterna promessa. Lo dimostrano le parole del suo allenatore: “Non l’avevo mai visto lavorare così, mi sta dando le risposte che cercavo da lui. Continuando su questa strada potrebbe diventare anche la prima scelta in attacco”. Lo dimostrano, ancor di più, la grinta messa in campo prima contro il Paok Salonicco, poi nei pochi minuti giocati contro la Roma e, infine, a Udine dove ha anche estratto dal cilindro uno splendido gol di tacco e si è pure guadagnato il rigore del definitivo pareggio. Insomma forse ci siamo davvero: provaci ancora Baba, ma stavolta non puoi più sbagliare, altrimenti invecchieremo tutti nella vana attesa della tua definitiva consacrazione…

Tommaso Borghini

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