Quei sogni non più impossibili

Quei sogni non più impossibili

Italiano batte per la terza volta in stagione Gasperini e issa la sua Fiorentina al settimo posto in classifica. Provvisorio, ci auguriamo, perché la Viola, come del resto l’Atalanta, deve recuperare una partita, quella con l’Udinese. Adesso, perché sognare non costa nulla, solo lo scudetto e primi tre posti appaiono difficilmente raggiungibili. Per il resto, in campionato tutto può accadere. Come in Coppa d’Italia, dove la Viola si giocherà l’accesso alla finale contro la Vecchia Signora. Insomma, se la squadra continua con questa determinazione, visto anche il cammino piuttosto zoppicante di alcune delle altre, in primis Juventus e Roma, nemmeno la qualificazione in Champions sembra un traguardo impossibile.

L’Atalanta si presenta al Franchi con Boga e Malinowski a fare da finti nueve, visto che quelli veri sono tutti infortunati. Con Muriel e Zapata in infermeria, con Ilicic alle prese con problemi esistenziali, Gasperini deve inventarsi una formazione piena di centrocampisti, alcuni dei quali devono riciclarsi come attaccanti. La Viola dovrebbe avere gioco facile, apparentemente. Ma forse l’intasamento in mezzo al campo complica i piani di Italiano. E la Viola, nel primo tempo, mette a referto soltanto due possibili occasioni da gol, una con un colpo di testa di Gonzalez parato dal portiere e la seconda con un tiro di Sottil da sinistra, che impegna Musso in una complicata deviazione in angolo. Insomma, nonostante tutto, la Fiorentina nel primo tempo non riesce a sfruttare una situazione tutto sommato favorevole, quella di trovarsi davanti una squadra senza punte di ruolo. Anzi, viene addirittura concessa una possibile occasione da gol a Koopmeiners, che Dragowsli sventa in uscita.

La sensazione è che se non si riescono a creare spazi, la Fiorentina potrebbe avere difficoltà a segnare. Per fortuna, nella ripresa, qualcosa sembra cambiare. Dopo un minuto Gonzalez si invola sulla fascia destra e serve Castrovilli al limite. Il tiro del numero dieci viola, da posizione tutto sommato favorevole, è inguardabile. Ma sono le prove generali del gol, che arriva dieci minuti dopo. Odriozola serve Gonzalez che dalla destra vede Piatek. Il polacco riceve palla in area e batte Musso con un tocco di interno destro. Sospirone di sollievo, che però resta sospeso quando, qualche minuto dopo, Malinowski riceve un lancio da sinistra e batte Dragowski con un tiro al volo. Ma il Var non è d’accordo, perché sull’azione c’é Hateboer in fuorigioco millimetrico, considerato attivo. Gasperini viene cacciato dall’arbitro, perché esprime in maniera un po’ troppo colorita il suo disaccordo. Da lì in poi c’è poco da raccontare. Girandola di sostituzioni da una parte e dall’altra, ma niente cambia. Finisce 1 a 0, con la Firenze viola in piena euforia da sogni non più impossibili.

Le pagelle ci dicono che tutti sono oltre la sufficienza, con Igor e Milenkovic che riescono a disimpegnarsi bene, nonostante la mancanza di punti di riferimento in attacco (peccato per la leggerezza del serbo che gli costa un cartellino giallo pesantissimo). Sottil bene il primo tempo,m nella ripresa si lascia andare a qualche polemica di troppo. Meno male che nel secondo tempo Gonzalez prende in mano la fascia destra e diventa imprendibile per i difensori avversari. Piatek fa il gol, e questo è già tanto. Buono il lavoro oscuro di Bonaventura, mentre Castrovilli, secondo noi, continua a non riuscire a adeguarsi alle mansioni che Italiano gli richiede. Peccato per Torreira che deve uscire per infortunio, mentre Cabral e Ikonè sembrano un po’ fuori dalle scelte del tecnico. Speriamo siano solo problemi di ambientamento, perché con la stagione che sta entrando nella fase decisiva ci sarà bisogno anche di loro.

Adesso occhio a Sassuolo e poi alla semifinale di Coppa Italia. All’inizio di stagione, chi avrebbe mai pensato a una Fiorentina così in alto?

Duccio Magnelli

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