Ritorno alla vittoria, con qualche patema. Sognando l’impresa a San Siro

Ritorno alla vittoria, con qualche patema.  Sognando l’impresa a San Siro

La Viola torna alla vittoria al Franchi in una domenica, calcisticamente parlando, molto più complicata del previsto. Sarà stata l’ora di pranzo, orario da sempre indigesto per tutti (mangi prima o mangi dopo? Il dilemma per il tifoso che sta davanti alla tv resterà per sempre irrisolto), ma il primo tempo della Fiorentina è stato parecchio difficile. Già dopo dieci secondi la gara poteva mettersi male. Un rilancio senza pretese, di quelli da inizio partita fatti per scaldare i muscoli, vede la difesa viola schierata malissimo. Poi Odriozola scivola e mette Soriano davanti a Terracciano. Per fortuna il tocco del capitano rossoblu colpisce la traversa e si perde sul fondo. Sarebbe stato, forse, il gol più veloce e assurdo della storia del calcio.

Da quel momento la Viola comincia a macinare il solito gioco, che, sembra, però, meno incisivo e ficcante di quello di inizio stagione. Anche il pressing è meno ossessivo e quindi anche una squadra come il Bologna, non certo al top del campionato italiano, sembra avere buon gioco nel contrastare le manovre studiate da Italiano e dai suoi giocatori. Anzi, il Bologna trova anche una seconda occasione per segnare, se possibile ancora più clamorosa della precedente. Orsolini si ritrova in mezzo alla linea, schierata male, dei difensori viola. Prende palla e si lancia da solo verso Terracciano. Addirittura lo supera ma il pallone si spegne sul palo. Ancora una volta la difesa viola appare svagata e poco concentrata. Il terzo colpo fortunato della Viola del primo tempo arriva con un fallo di Bonifazi su Torreira che costa al difensore rossoblu il secondo giallo e la via degli spogliatoi prima della fine. Alla fine del primo tempo il taccuino registra solo una parata del portiere del Bologna, su una punizione di Biraghi. Per il resto un paio di uscite in mischia e niente altro.

Nella ripresa, la Viola cerca di sfruttare la buona sorte del primo tempo e la superiorità numerica. La squadra di Italiano si riversa nell’area avversaria, anche se le occasioni create restano pochissime. Un paio di tiri di Bonaventura, non centrati e qualche cross in area non precisissimo. Arriva, però anche un palo per la Fiorentina, su tiro di Torreira, che meriterebbe miglior fortuna. Il Bologna non dà segni di vita dalle parti di Terracciano, la Fiorentina intensifica la pressione e, finalmente, arriva il gol che sblocca il risultato. Cross di Biraghi, Castrovilli, quasi dalla linea di fondo, tocca al centro dell’area dove Cabral, entrato al posto di Piatek, e Torreira si contendono la palla. Il tocco finale è dell’uruguagio, gol meritato per il migliore in campo della Viola.

La partita finisce li, anche se nel finale il Bologna prova ad affacciarsi nell’area avversaria, senza grandi risultati, anche per la giornata poco felice del suo miglior attaccante, Arnautovic.

Le pagelle ci dicono che il migliore della Viola è stato Torreira, presente sia quando era da costruire sia quando c’era da distruggere. Non per niente i tre episodi chiave della partita della Fiorentina palo, espulsione di Bonifazi e gol, lo vedono protagonista. Che Dio lo mantenga sano perché i possibili sostituti non sembrano all’altezza. Bene anche Castrovilli mentre Bonaventura è apparso poco incisivo e anche impreciso in qualche passaggio. Tra l’altro l’ex Milan e Atalanta è uscito per infortunio. Abbastanza bene Nico Gonzales, che ha subito molti falli ma manca sempre di qualcosa in fase conclusiva. Senza infamia e senza lode Sottil, mentre Piatek si è visto pochissimo. Del resto, se non segna la sua partecipazione al gioco è davvero poca cosa. La difesa è apparsa, come detto, piuttosto svagata, soprattutto nel primo tempo. Dei nuovi entrati, c’era molta curiosità su Cabral, che in settimana era dato non in grande forma. Il brasiliano ex Basilea è apparso poco tonico e abbastanza lento nei movimenti. C ‘è molta strada da fare per arrivare a un livello accettabile.

Adesso per l’Europa ci vuole qualche impresa importante. Sabato a Milano potrebbe essere l’occasione buona.

Duccio Magnelli

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