T’immagini, ci fosse lui la domenica… buon compleanno Batigol! Il video

T’immagini, ci fosse lui la domenica… buon compleanno Batigol! Il video

T’immagini… ci fosse lui la domenica! Gabriel Batistuta compie 48 anni. D’accordo, ormai la domenica non si gioca quasi più, ma prendendo spunto dalle parole della canzone del mitico Vasco, ci vengono i brividi a pensare a quanto sarebbe bello rivederlo lì in mezzo all’attacco viola, con addosso la maglia numero 9. E sembra incredibile che sia passato così tanto tempo da quelle domeniche in cui potevamo gioire per i suoi fantastici gol, segnati in tutti i modi e da tutte le posizioni. Testa, destro, sinistro, pallonetto, potenza, precisione, giustezza, rigore e punizione… per lui faceva lo stesso e per i portieri avversari erano dolori quando se lo ritrovavano davanti. Sempre e comunque.
Gabriel Omar Batistuta arriva a Firenze il 18 agosto del 1991 a 22 anni e con un biglietto da visita di tutto rispetto: 6 gol in Coppa America e trofeo alzato al cielo con la maglia dell’Argentina da grande protagonista. Mario e Vittorio Cecchi Gori lo soffiano alla concorrenza a suon di milioni, convincendo il suo procuratore Settimio Aloisio che Firenze sia la piazza giusta per consacrarlo al grande calcio.
I primi passi in viola sono, però, faticosi. La Fiorentina guidata da Lazaroni non è granché e il tecnico brasiliano gli preferisce spesso e volentieri Branca o Borgonovo. In riva all’Arno i maligni cominciano a  etichettarlo come novello Dertycia, ma mai previsione si rivelerà più fallace.
Bati soffre, si rifugia nell’affetto della moglie Irina e di pochi amici che lo aiutano a resistere alla tempesta. Poi, il 26 febbraio del 1992, al Franchi arriva la Juve e Batistuta, su assist di Carobbi, s’inventa un gran colpo di testa che tramortisce la Vecchia Signora, facendo scoccare la scintilla della la sua infinita storia d’amore con Firenze. Così il nuovo Dertycia si trasforma in Batigol. La Fiorentina non è sempre all’altezza del suo enorme talento e, per una stagione, sprofonda addirittura in serie B. Muore Mario Cecchi Gori e il figlio Vittorio instaura la sua dittatura nel club, disponendo come principio fondamentale il divieto di cessione del “suo” Re Leone. Batistuta è assediato dalla corte dei club più importanti d’Europa, ma resiste, restando fedele alla maglia viola. L’arrivo di Claudio Ranieri in panchina coincide con la sua definitiva esplosione: nel 1994 entra nella storia del calcio italiano andando a segno per 11 domeniche consecutive e superando il record di Pascutti che resisteva dal 1962. Il matrimonio con Firenze equivale, inevitabilmente, a un palmares non certo ricco e lussuoso, ma i pochi trofei alzati al cielo sono entusiasmanti perché scatenano la gioia irrefrenabile di una tifoseria che ha pochi eguali al mondo in fatto di passione. La Coppa Italia del 1996 e la successiva Supercoppa Italiana, vinta contro il Milan nel tempio di San Siro, sono ricordi che non si cancelleranno mai. Così come resterà eterno quell’ “Irina te amo!” urlato alla telecamera dopo il secondo gol ai rossoneri, una dichiarazione d’amore che entra nelle case degli italiani, squarciandone i cuori.
Emozioni indelebili come la rete al Barcellona nella semifinale di Coppa delle Coppe e l’esultanza con l’indice portato alla bocca, a zittire la muraglia umana del Camp Nou. Del resto anche le sue esultanze hanno fatto storia: la corsa alla bandierina è stata tra le più emulate dai marcatori di ogni latitudine del calcio mondiale, per non parlare della sua leggendaria smitragliata. Col Trap in panchina, Bati accarezza pure il sogno scudetto, ma ci pensano la solita maledetta sfortuna e lo sciagurato Edmundo a far svanire i sogni di gloria. Ma c’è ancora tempo per sbancare Wembley in Champions, affondando l’Arsenal con un siluro micidiale. E per superare il primato di gol del vecchio Kurt Hamrin, diventando il goleador di tutti i tempi della storia viola con 152 gol in serie A. Poi la folle gestione di Vittorio Cecchi Gori trascina il club gigliato nel baratro e la cessione di Bati diventa inevitabile. Lui vincerà lo scudetto altrove, con la maglia della Roma, ma il suo cuore resterà sempre qui, a Firenze, e la maglia viola sarà per sempre la sua seconda pelle. Ancora oggi, nel giorno del suo 48esimo compleanno, un giorno da festeggiare per chi ama davvero la Fiorentina. Buon compleanno Batigol e grazie per averci regalato questa incredibile favola!

Ecco il video dei suoi gol tratto da IoTifoFiorentina su youtube:

Tommaso Borghini

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