Celeste Pin: «Salah, che sorpresa! Spero sia l’anno buono per alzare un trofeo»

Celeste Pin: «Salah, che sorpresa! Spero sia l’anno buono per alzare un trofeo»

Prima la grande impresa contro il Tottenham, poi un sorteggio beffardo che ha messo (di nuovo) la Roma sulla strada della Fiorentina. Un tuffo nel campionato a Milano contro l’Inter ed è di nuovo attesa per un’altra grande sfida. Prossima fermata: Coppa Italia, Juventus Stadium. Il pullman viola non si ferma mai. La Fiorentina ha voluto con forza arrivare a questo periodo impegnata su tre fronti. Adesso, che le partite diventano decisive, c’è da tirare fuori la grinta e l’orgoglio di chi vuole arrivare ad alzare un trofeo. Montella avrebbe fatto volentieri a meno degli infortuni che hanno colpito la sua rosa, ma ha comunque a disposizione elementi capaci di fare la differenza. Da una parte la scoperta Salah, dall’altra l’affidabilità e l’imprevedibilità di Diamanti. E se Gomez gioca in coppa, per il campionato sono pronti Babacar e Gilardino. Insomma, le alternative non mancano, anche se il centrocampo ha un po’ il fiato corto. Si lavorerà con certosina pazienza sulla caviglia destra di Mati Fernandez, perché il recupero del cileno adesso diventa fondamentale. Guardare il calendario dei prossimi due mesi può mettere paura, meglio affrontare una gara alla volta, con la testa libera e con la consapevolezza che adesso sono gli avversari a preoccuparsi di questa Fiorentina. Il Tottenham ha già battuto la testa sulla prontezza tattica di Montella e della sua squadra. La prima vittima illustre c’è già stata. Da qui in avanti, l’occasione per farne altre non mancherà di certo. Per la nostra rubrica Fiorentina ecco in esclusiva Celeste Pin.

 

Facciamo un passo indietro e parliamo della magica notte contro il Tottenham.

«E’ stata una bella partita, anche se un po’ anomala. Il Tottenham, per le caratteristiche del suo allenatore, ha fatto tanto possesso palla senza mai affondare il colpo. La Fiorentina è stata brava, pur soffrendo nel primo tempo, a rallentare i ritmi con i suoi centrocampisti. Poi è stata decisiva la parata di Neto su Soldado, lì è cambiata la partita».

 

Salah ormai è diventato il beniamino dei tifosi. Se lo aspettava subito così decisivo? 

«Lo conoscevo poco, quindi non mi sono mai sbilanciato su di lui. Il buongiorno, però, si vede dal mattino e lui ha avuto subito un ottimo impatto sulla squadra e con il calcio italiano. Talento a parte, che è innegabile, è uno che gioca molto per la squadra e per aiutare i compagni. E’ un calciatore completo. E’ stato una bella sorpresa».

 

Contro gli Spurs anche Mario Gomez ha dato un grande contributo. E’ definitivamente tornato?

«La cosa più importante è il lavoro per la squadra che sta facendo in questo periodo. Si è ritrovato fisicamente, aiuta i compagni e viene a contrastare gli avversari anche sulla linea di centrocampo. Fa spesso partite di sacrificio, ma adesso Montella ha bisogno proprio di questo. Poi i gol, come abbiamo visto, sono la conseguenza».

 

Il sorteggio di Europa League è stato ancora beffardo. La sorte ha accoppiato Fiorentina e Roma. 

«Siamo abituati ormai ai sorteggi difficili. Prima il Tottenham, poi la Roma e la Juventus in Coppa Italia. Adesso di nuovo i giallorossi. I prossimi due mesi saranno terribili, ma io credo che se la Fiorentina gioca come sa non deve aver paura di nessuno».

 

Giovedì è di nuovo Coppa Italia. C’è la Juventus sulla strada di Montella e dei suoi ragazzi.

 

«Sono sincero, la Fiorentina ce la può fare a passare questo turno. Anche la Juventus ha tanti impegni in questa stagione ed è chiaro che i loro interessi maggiori sono rivolti alla Champions League. Mi aspetto che Allegri possa schierare qualche riserva, anche perché Pirlo non ci sarà e Pogba ha qualche problema fisico».

 

Chiudiamo con una sensazione da tifoso. La Fiorentina riuscirà ad arrivare fino in fondo almeno ad una competizione?

«Me lo auguro, visto che lo scorso anno la finale di Coppa Italia fu turbata da un fatto molto grave di violenza. Spero davvero che questo possa essere l’anno buono per alzare un trofeo».

Alessandro Latini

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