Il grande salto

Il grande salto

La Fiorentina ha fatto passi avanti importantissimi. Ha dimostrato di saper battere anche le prime della classe. Il pari con la Juve in campionato, con i bianconeri che ad un certo punto hanno saputo anche….accontentarsi, la vittoria a Roma in Coppa Italia, nello scontro diretto per andare avanti in Coppa Italia. Il successo al Franchi contro il Tottenham in una partita da dentro o fuori. La bellissima vittoria a San Siro in nove uomini – e non per colpa dei rossi dell’arbitro – contro i nerazzurri di Mancini. Questi sono solo alcuni degli esempi che dimostrano che la Fiorentina di Montella ha acquisito la forza morale e psicologica di reggere il confronto contro le grandi. E giovedì, contro la Juve, ci vorrà proprio  questa qualità. Premettendo che resta da verificare la condizione fisica dei difensori oltre alla disponibilità di Gomez (rimasto, secondo la società a casa per riposare e non per fastidi fisici) e Babacar, quello che emerge è che la Fiorentina sta davvero imparando a giocare da grande protagonista. E’ il salto di qualità che Montella ha cercato in questi tre anni: costruire una squadra che sappia essere grande con tutte le avversarie, anche con quelle che sulla carta sembrerebbero avere più esperienza e più qualità. E piano piano questo sta accadendo, grazie alla compattezza complessiva del gruppo. E sarà proprio questa l’arma con la quale i viola dovranno provare a scendere in campo allo Stadium, perché contro la Juve conterà moltissimo che i viola sappiano ritrovare la stessa forza, la stessa umiltà che ha permesso alla squadra di Montella di reggere l’urto finale con l’Inter. Perché nessuno, a San Siro, ha accennato ad un passo indietro, nessuno ha mai alzato bandiera bianca, tutti per uno, il risultato. Questa, di nuovo, la bandiera intorno alla quale i giocatori viola dovranno aggrapparsi per riuscire a restare in piedi in una manifestazione, la Coppa Italia, che potrebbe dare delle possibilità immense non solo nell’immediato ma anche per il futuro. Non dimentichiamo mai che l’era Della Valle non ha concesso un successo pieno, un trofeo, un emblema per chi tanto ha investito in questo gruppo. La partita quindi varrà per tentare di dare ad Andrea questo riconoscimento, ma è anche una strada percorsa la quale la Fiorentina potrebbe raggiungere un primo traguardo europeo, la matematica qualificazione alla fase a gironi della prossima Europa League. Aspettando il resto. E’ chiaro che la partita con la Juve serve anche come esame finale. Questo è l’ultimo step che ancora manca: battere la corazzata bianconera dopo essere riusciti a mettere al tappeto le milanesi e la Roma. Anche se stavolta serviranno almeno 180 minuti.

Alessandro Rialti

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