Monelli: «Altro che Europa, puntiamo allo Scudetto»

Monelli: «Altro che Europa, puntiamo allo Scudetto»

L’ex attaccante della Fiorentina: “Dopo tanti anni si può creder nel tricolore, correre su due fronti è rischioso. Kalinic? Con Higuain è il più forte in Italia”.

Un pizzico di campionato, un tuffo in Europa e di nuovo con la testa ben piantata sul sogno. La Fiorentina corre verso un periodo che la vedrà molto impegnata, ma d’altra parte la squadra di Sousa ci è abituata. Anzi, l’obiettivo dei gigliati è quello di disputare il maggior numero di partite. C’è la voglia di avanzare su tutti i fronti. Che sia un sogno chiamato Scudetto o che sia il turno successivo di Europa League. Vincere, l’imperativo è proprio questo. Da qui a Natale la Fiorentina si farà un’idea ancora più precisa di quello che rappresenta e che può conquistare. Ma il gruppo, all’interno dello spogliatoio, ha già cominciato a drizzare le antenne. In giro non si vedono squadroni in grado di mettere sotto la Fiorentina sul piano del gioco e da qui deriva la convinzione assoluta dei giocatori. Sousa ci va ancora cauto, il giusto, ma i suoi calciatori hanno già fatto capire di ambire a qualcosa di grandissimo. E sono sicuramente autorizzati a farlo, visto quanto riescono ad esprimere in campo e nonostante il pareggio beffa di Basilea o il primo tempo buttato via contro l’Empoli. Questa settimana, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Paolo Monelli, per conoscere il punto di vista di uno degli attaccanti della grande Fiorentina del passato.

 

Monelli, sorpreso o no da questa Fiorentina e da Paulo Sousa?

 

«Devo essere sincero, ho sempre avuto fiducia nella Fiorentina e nel lavoro di Sousa. Ha giocato e lavorato in ambienti di alto livello, è un allenatore preparato e pacato, dice sempre quello che pensa ed è riuscito anche a sconfiggere gli scettici, che non lo avevano accolto benissimo. Adesso è innegabile che abbia portato la Fiorentina ad un buonissimo livello».

 

A portare in alto la Fiorentina ci ha pensato anche Kalinic. Ormai è lui il trascinatore del gruppo, se lo sarebbe mai immaginato?

 

«Non lo conoscevo benissimo, ha sempre giocato in campionati minori. Sono stati bravi i dirigenti viola a scovarlo ed a portarlo a Firenze. E’ un giocatore moderno, un attaccante che fa gol e che lavora per la squadra. Ormai servono giocatori così, sono questi che fanno la differenza. Non ce ne sono molti, mi vengono in mente Higuain, Suarez del Barcellona oppure il Tevez versione Juventus. Siamo su alti livelli, lui ci ha messo del suo, ma sicuramente il lavoro di Sousa è stato prezioso».

 

In questo momento Higuain e Kalinic sono i centravanti più forti in Italia?

 

«Sicuramente si, sono facilitati da due squadre che giocano davvero un bel calcio. La classifica dei marcatori dice il vero, in questo momento loro due fanno la differenza».

 

E poi stiamo assistendo all’esplosione di Federico Bernardeschi…

 

«L’ho visto spesso, anche con l’Under 21. E’ uno dei migliori talenti italiani, credo che possa fare ancora meglio. Sousa lo fa giocare anche in un ruolo di esterno che non è il suo e sicuramente questo aspetto lo aiuterà a crescere ancora. Io personalmente lo vedo meglio più vicino alla porta, ma per dare un giudizio ben definito bisogna seguire il giocatore nella quotidianità degli allenamenti».

 

Firenze ha già cominciato a dividersi sull’obiettivo stagionale. Diversi tifosi vorrebbero uscire dall’Europa League per concentrare tutte le energie sul campionato. E’ d’accordo?

 

«Io dico che puntando su tutti gli obiettivi, poi c’è il rischio di rimanere a mani vuote, a meno che non si abbia una rosa forte anche nelle alternative. Io credo che, dopo tanti anni, quest’anno ci sia davvero la possibilità per vincere lo Scudetto. E quindi sì, a malincuore lascerei perdere l’Europa League per puntare al campionato».

 

Messaggio ricevuto. Ed in testa alla classifica chi c’è da temere di più?

 

«Il campionato è molto equilibrato, puoi perdere punti contro chiunque. Napoli, Roma, Inter e Fiorentina hanno qualcosa in più in questo momento ed hanno le stesse possibilità di vincere il titolo. A questo aggiungo, purtroppo, che se la Juventus farà un filotto di vittorie nelle prossime giornate, tornerà sicuramente in corsa».

 

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Alessandro Latini

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