Quarta, Bonaventura e “San Pietro” Terracciano… La Fiorentina sbanca Udine e vola

Quarta, Bonaventura e “San Pietro” Terracciano… La Fiorentina sbanca Udine e vola
Chiamiamolo pure cinismo. E mettiamoci una bella dose di fortuna, più un portiere che, oggi pomeriggio, sembrava la riedizione ammodernata di Lev Yashin (per chi non lo sapesse, il miglior estremo difensore di tutti i tempi). Diciamo anche che il gioco non è stato dei migliori, tutt’altro… Eppure uscire dal Friuli con questi tre punti in tasca ci dà la sensazione di aver finalmente trovato una Fiorentina più matura, guidata da un allenatore, ingiustamente accusato di non saper correggere i sui difetti, che si è addirittura avventurato in una clamorosa novità tattica: la difesa a tre e le due punte, roba da far tremare i polsi ai puristi del giochismo. Dando un segnale, anche lui, di maturità.
Abbiamo sbagliato sensazione? Ce lo diranno i prossimi impegni, ma non crediamo di sbagliare a considerare questa vittoria di capitale importanza perché dà continuità ai risultati in campionato, rende molto attraente la classifica e soprattutto offre dosi massicce di fiducia in vista del prossimo futuro.
La partita era cominciata come peggio non si poteva, con le occasioni in serie create dall’Udinese, vanificate come anticipato da un Terracciano in versione “San Pietro”. E con il brutto infortunio occorso a Dodò (distorsione al ginocchio da valutare, incrociando le dita perché perdere a lungo il brasiliano sarebbe una grossa tegola). Italiano, che aveva rinunciato inizialmente a Milenkovic e Arthur, sostituendoli con Quarta e Maxime Lopez confermando Nzola al centro dell’attacco, lo sostituisce con Kayode, che risulterà tra i più positivi.
Poi, come d’incanto, ecco il gol di Quarta, frutto di una geniale palla di Bonaventura e dello stesso stato di grazia dell’argentino, bravissimo nei tempi d’inserimento e perfetto nella conclusione. Una rete che ha spento gli ardori friulani, almeno fino al fischio finale della prima frazione.
Nella ripresa, però, l’Udinese continua a premere e sbaglia un gol, quasi impossibile da sbagliare, in ripartenza solitaria con Lucca. Allora Italiano sceglie una mossa per lui quasi inedita (la ricordiamo solo negli ultimi minuti della gara di San Siro contro l’Inter della stagione scorsa): richiama in panchina Kouamè per Beltran e Brekalo per Milenkovic, sistemando la difesa a tre e affiancando l’argentino, di punta, a Nzola.
La mossa rende la retroguardia più compatta e contribuisce a tenere il risultato, anche se serve ancora un grande intervento di Terracciano su Lovric per non capitolare. Infine, nel recupero, ecco il gol della liberazione del solito implacabile Jack Bonaventura, dopo l’iniziativa del nuovo entrato Duncan. Una rete che blinda il successo e fa volare i viola al quarto posto al pari della Juve. Mica male… e una bella rivincita contro le tante critiche piovute addosso ai viola negli ultimi giorni.
Tommaso Borghini

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