Corvino: “Da scemi non vendere Alonso. Su Olivera garantisco io. Sousa…”

Corvino: “Da scemi non vendere Alonso. Su Olivera garantisco io. Sousa…”

“Potevamo stupirvi con effetti speciali, ma non lo abbiamo fatto. Perché noi siamo scienza, non fantascienza”.
Le famose parole di un vecchio spot degli anni ‘80 sintetizzano al meglio il Pantaleo Corvino – pensiero, al termine della conferenza stampa convocata per spiegare un mercato senza effetti speciali (appunto) e sottomesso al rispetto scientifico delle regole del fair play finanziario. Quasi un’ora e mezzo di concetti ribaditi con forza e tutti improntati a una necessità inderogabile: “ripianare il disastrato bilancio della Fiorentina”.
“Potete accusarmi di tutto – ha esordito Pantaleo Corvino – ma non di mancanza di coerenza. Avevamo obiettivi precisi e molto difficili da raggiungere e lo avevo detto fin dall’inizio. Dovevo eliminare più  di 30 giocatori che rappresentavano una insostenibile zavorra economica. Dovevo riequilibrare una rosa che aveva 6 prime punte di ruolo per un solo posto da titolare e, soprattutto, riequilibrare un bilancio che aveva accumulato gravissime perdite per circa 40 milioni. Il tutto senza cedere i pezzi migliori per non alterare la competitività della squadra. Ci ho messo tutta l’energia possibile e, anche grazie all’aiuto di Freitas, ci sono riuscito”.
Già, ma  allora come spiega la cessione di Marcos Alonso?
“Quella è  stata frutto di un’offerta irrinunciabile, arrivata all’ultimo giorno. Avessi rifiutato voi giornalisti per primi mi avreste dato dello scemo e avreste detto che ho perso lucidità. Non era possibile dire no anche perché lo stesso Alonso spingeva per accettare ed è  comprensibile perché per lui era una grande occasione. È stata una scelta dolorosa, diciamo che sono riuscito a fare 30 e non 31… forse è  stata anche colpa mia, visto che non sono riuscito a ripianare del tutto cedendo tutte le seconde linee, anche se ne abbiamo vendute ben 33 e vi garantisco che non è  stato facile”.
Eppure c’è chi vede la proprietà viola sempre più  distaccata…
“Non è  così. La nostra proprietà  ha rinunciato a offerte importantissime per Kalinic, Vecino, Borja Valero, Bernardeschi e Badelj. È un chiaro segnale di quanto vogliano mantenere competitiva la squadra. Sarebbe stato facile accettare tutti quei milioni che ci sono stati offerti, ma la proprietà  ha fatto muro e questo non è  certo un segnale di dismissione. La cessione di Alonso era è stata necessaria per non incorrere nelle sanzioni previste dal fair play finanziario. Ma adesso siamo più completi in tutti i reparti e ce la possiamo giocare con chiunque”.
Dunque lei crede ancora che questa squadra possa vincere qualche trofeo?
“Assolutamente sì e finché ci sarò io la nostra aspirazione sarà quella. Non dico lo Scudetto, ma qualcosa possiamo aspirare a vincere e miglioreremo ancora la squadra per farlo”.
Paulo Sousa ha condiviso tutte le scelte di mercato?
“Ho sempre informato Sousa di tutte le mosse e le ha sempre condivise. Tutte tranne una, per motivi di mancanza di tempo: quando siamo stati costretti a cedere Alonso non ho avuto la possibilità di sottoporgli il nome di Olivera che sarà il sostituto. Dovevamo concludere in fretta, ma sull’uruguaiano garantisco io. È bravo e lo dimostrerà e Sousa si fida di me come io mi fido di lui nel suo lavoro. Per il resto abbiamo fatto un mercato a braccetto”.
Parte della piazza ritiene che il mercato viola sia stato triste. Cosa risponde?
“Io rispetto i tifosi, ma non faccio colpi a effetto per far piacere a qualcuno o per gettare fumo negli occhi. Abbiamo preso giocatori di grande prospettiva che magari non daranno oggi tanto contributo, ma che lo faranno in futuro. Spesso non occorre spendere tanto per avere buoni talenti. Tra un paio di anni vedrete i frutti di questo lavoro”.
Quali sono i giovani presi su cui scommette di più?
“Maganjic lo volevano tante società importanti, per me diventerà molto forte. Stesso discorso vale per Chrzanowski”.
Qual è stata la trattativa più snervante?
“Quella per riportare Tello a Firenze, soprattutto per gli interlocutori che avevamo di fronte”.
Perché non è arrivato Jovetic?
“Lo volevamo, ma non per fare un favore al suo procuratore. Poi, all’ultimo giorno, la proprietà  dell’Inter ha deciso di non cederlo più “.
A un certo momento avete trattato anche il portiere Sportiello?
“Questa è una bufala. Ce l’hanno offerto e noi abbiamo detto no perché ci fidiamo dei nostri tre portieri”.
In rosa ci sono pochissimi italiani…
“E’ vero ed è  contro i miei principi, ma non potevamo fare altrimenti. In futuro italianizzeremo di più la rosa”.
Nella prossima sessione di mercato saranno reinvestiti i soldi della cessione di Alonso o serviranno a ripianare il bilancio e basta?
“D’ora in avanti ripartiremo da zero. Ma lo faremo con un bilancio risanato, con una squadra forte e con un grande allenatore. Io sono un sognatore e non mi pento di aver accettato la sfida difficile che mi proponeva la Fiorentina, perché ho la pelle viola. Darò il massimo per far sognare anche i nostri tifosi e per costruire una Fiorentina più forte”.
Insomma, per gli “effetti speciali” ci sarà ancora da attendere…

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Tommaso Borghini

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