Antognoni: “Il Brivido Sportivo sempre al mio fianco per tutta la carriera, provo grande affetto per questo giornale”

Antognoni: “Il Brivido Sportivo sempre al mio fianco per tutta la carriera, provo grande affetto per questo giornale”

“Sono molto affezionato al Brivido Sportivo, un giornale che ha seguito passo dopo passo la mia carriera, sostenendomi sempre. Da quando sono a Firenze, ormai dal lontano 1972, il Brivido c’è sempre stato e sono felice che abbia deciso di attribuirmi questo premio”.
Giancarlo Antognoni ha parlato nostra testata a margine della serata dedicata al racconto della storia della Fiorentina alla Fiera di Scandicci. Una notte di grandi emzioni a cui hanno partecipato anche Luciano Chiarugi e Claudio Merlo, anche loro premiati dal Brivido Sportivo e da Sportmedia Group come protagonisti dello Scudetto viola del 1969. “Simbolo e bandiera della storia della Fiorentina” questa , invece, la motivazione del premio attribuito ad Antognoni che, in piazza della Resistenza, ha ribadito una volta per tutte il suo amore incondizionato per Firenze e per la maglia viola: “Ho smesso di giocare esattamente 30 anni fa – ha dichiarato l’Unico 10 – e sono ancora circondato da un incredibile affetto, come testimoniato in questa bella serata qui a Scandicci -. Questo dimostra che la mia scelta di restare a Firenze a vita è stata la scelta giusta. Non ho alcun rammarico per aver vinto poco perché in realtà ho vinto la cosa più importante: l’amore di un’intera tifoseria che ho sempre cercato di ricambiare al massimo. E poi qualcosa ho vinto anche sul campo: sono campione del Mondo ed è stata una grandissima soddisfazione della quale credo che abbiano goduto anche i fiorentini, avendomi come rappresentante sul campo”.
A premiare Antognoni il sindaco di Scandicci Sandro Fallani che ha ammesso: “Nel mio ufficio ci sono sempre il presidente della Repubblica Sandro Pertini e… Giancarlo Antognoni. Di lui ho una statuetta, realizzata proprio dal Brivido Sportivo, che tengo sempre sulla mia scrivania. E questo la dice lunga sull’affetto che provo nei confronti di Giancarlo”.

Tommaso Borghini

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