Biggio: “L’ora di snobbare la Juve. E’ una come tante, vinciamo noi!”

Biggio: “L’ora di snobbare la Juve. E’ una come tante, vinciamo noi!”

 

L’attore comico fiorentino, protagonista con Francesco Mandelli del duo “I soliti idioti”, sfida il giornalista-conduttore tifosissimo bianconero.

La sfida con la Juventus è da sempre la “madre di tutte le partite”. Quest’anno il match tra i viola e la Vecchia Signora, in programma domenica prossima a Torino, acquista ancora maggiore importanza per il popolo gigliato perché la squadra di Sousa, dopo stagioni di dominio bianconero, può proiettarsi al grande appuntamento guardando i nemici storici dall’alto. La gara allo Juventus Stadium vedrà protagoniste due formazioni che hanno tutte le carte in regola per puntare allo Scudetto e la Fiorentina, vincendola, può eliminare i bianconeri dalla corsa per il titolo.

Per l’occasione, abbiamo deciso di proporre ai lettori del Brivido Sportivo un’intervista doppia che mette di fronte due grandi tifosi di Fiorentina e Juventus: da una parteFabrizio Biggio, attore comico, produttore cinematografico e conduttore televisivo fiorentino, diventato famosissimo con la serie esilarante de “I soliti idioti” interpretata in coppia con Francesco Mandelli. Dall’altra, Paolo Brosio, noto giornalista e conduttore televisivo di fede juventina.

 

Biggio, che impressione le fa arrivare alla sfida con la Juventus avanti in classifica?

«Non sono tra quelli che considera la partita con i bianconeri un match speciale, per me è come tutte le altre. Questo perché non nutro un odio particolare nei confronti della Juventus. Forse se tutti cominciassimo a vivere la sfida in modo più tranquillo, riusciremmo a vincere più spesso. Dico che è arrivata l’ora di snobbarla questa partita, così la potremo vincere con serenità. Sicuramente vedere la Fiorentina così in alto fa un immenso piacere, specialmente se la posizione in classifica è frutto di un gran bel gioco».

 

Come vede le due squadre quest’anno?

«I viola sono partiti molto forte, giocando la maggior parte delle gare con determinazione e voglia di vincere. Quest’anno la Fiorentina sta dimostrando di poter competere con chiunque, anche se nell’ultimo periodo ho notato un po’ di stanchezza. La squadra di Allegri, invece, ha avuto un inizio diametralmente opposto, ma adesso si è un po’ ripresa».

 

Cosa le sta piacendo di più della Fiorentina targata Sousa?

«Mi sta piacendo quasi tutto, siamo tra le prime non a caso. Montella aveva già dato alla squadra una dimensione da grande squadra, portando la Fiorentina a vincere moltissime gare anche fuori da Firenze. Con Sousa, però, abbiamo fatto un ulteriore scalino in avanti: i ragazzi scendono su ogni campo e contro ogni avversario con una personalità impressionante. Non conta se di fronte c’è il Napoli o il Frosinone, la Fiorentina macina gioco e ti mette alle corde. Le faccio un esempio: vivo a Milano e da anni vado a San Siro quando c’è la Fiorentina. Avevo perso la speranza dopo anni di batoste contro l’Inter. Quest’anno ho visto una Fiorentina molto diversa dal recente passato e mi sono preso una grandissima rivincita dopo anni di frustrazione».

 

C’è un giocatore che secondo lei è il simbolo di questa Fiorentina?

«Mi dispiace dire che nel calcio di oggi non ci sono più le bandiere. Mi piacerebbe che i tifosi potessero legarsi ad un uomo simbolo come successo con Batistuta o Rui Costa. Oggi non è proprio possibile. C’è soltanto un calciatore che a Firenze sembra veramente radicato alla città e ai colori della Fiorentina: Borja Valero. In lui riconosco grandissima classe ma anche carisma. Suona la carica con giocate ad altissimo coefficiente di difficoltà e con un pressing feroce. Corre per tre! Mi sembra proprio che lui sia il prolungamento in campo di Paulo Sousa. Mi auguro rimanga a lungo con noi!».

 

Tornando alla partita con la Juventus, quali crede siano le mosse giuste per battere i bianconeri?

«Purtroppo non ho a portata di mano la ricetta vincente, battere la Juventus non è mai semplice. L’importante è che i viola non perdano le proprie caratteristiche: pressing, possesso palla e cattiveria agonistica sono i punti di forza di questo gruppo. La Juventus è dietro in classifica ma non è da sottovalutare, ha dei giocatori molto pericolosi, uno su tutti Dybala. Servirà la miglior Fiorentina, ma i viola possono fare risultato a Torino».

 

Crede ci siano margini per la Juventus per tornare a vincere il Tricolore?

«Le squadre in lotta per il titolo sono tante e tutte ben attrezzate, non credo la Vecchia Signora riuscirà a vincere nuovamente lo Scudetto. Onestamente spero proprio di no: se scorriamo l’Albo d’oro vediamo che a vincere sono sempre le stesse due/tre squadre. Credo sia arrivato il momento per far festeggiare una realtà diversa, minore».

 

Quindi può essere arrivato il momento della Fiorentina?

«Ogni anno, ad inizio campionato, sento dire che la squadra può puntare a grandi obiettivi. Poi, però, non vinciamo mai. Quest’anno, invece, siamo a dicembre e la squadra sembra avere le potenzialità per restare lassù fino alla fine. Mi auguro con tutto il cuore di festeggiare lo Scudetto in riva all’Arno, sarebbe uno spettacolo!».

 

 

 

 

Biggio-Mandelli: “I soliti idioti”
che arrivano fino a San Remo

Fabrizio Biggio nasce a Firenze nel 1974. Il suo debutto artistico è datato 1997 sull’emittente canale 10 (all’epoca di Vittorio Cecchi Gori) in un programma sulla scuola: “La zanzara in classe”. Nel 2000 l’esordio in Mtv Mad dove comincia a recitare insieme a Francesco Mandelli col quale costituisce un sodalizio esilarante e di grande successo. Nel 2004 è la volta di Mtv Pets Show sempre con Francesco Mandelli col quale interpreta anche la sitcom Mtv Bathroom. La grande popolarità arriva dal 2009 con la sketch comedy, sempre su Mtv, “I soliti idioti”, in coppia con l’ormai inseparabile Mandelli. Nel 2011 il debutto al cinema con “I soliti idioti – Il film” e “I 2 soliti idioti”, l’anno dopo, entrambi per la regia di Enrico Lando. Sempre nel 2012 “I soliti idioti” Biggio e Mandelli sono ospiti al Festival di San Remo, condotto da Gianni Morandi. Nell’ultimo Festival, diretto da Carlo Conti, partecipano nelle vesti di cantanti con il brano “Vita d’inferno”.

 

 

Giacomo Cialdi

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