Brizi: «Una Viola continua ed efficace»

Brizi: «Una Viola continua ed efficace»

Giuseppe Brizi è uno dei giocatori maggiormente presenti in assoluto nella storia viola, l’ex difensore marchigiano infatti è il quinto calciatore della Fiorentina con più presenze (280) in Serie A ma, considerando anche tutte le altre competizioni, è secondo solo a Giancarlo Antognoni con 389 gettoni. Nelle 14 stagioni trascorse in viola tra gli anni ’60 e ’70 ha vinto trofei internazionali, 2 volte la Coppa Italia ma soprattutto lo scudetto del 1969. Nel corso della sua lunga carriera ha affrontato varie volte la Juventus, spesso uscendo vincitore.

Signor Brizi, come giudica le difese dei viola e dei bianconeri?

«Solide, i gol dei difensori sono un fattore importante per la Fiorentina. La Juventus ha di fatto la difesa della Nazionale mentre la retroguardia viola è tutta straniera, ormai in tutte le squadre ci sono più giocatori che vengono da altri paesi che italiani. Con Barzagli la Juve ritrova una pedina importante, nel 3-5-2 di Conte aveva un ruolo fondamentale».

Proprio lattuale CT è al centro di molte polemiche, che differenze vede tra tra la Juve di Conte e quella di Allegri? 

«Con Conte i giocatori bianconeri erano costantemente sotto stress, Allegri da fuori sembra avere un approccio più tranquillo, tuttavia sono entrambi grandi professionisti. La polemica tra club e Nazionale c’è da sempre, il CT e il suo staff si lamentano del poco tempo a disposizione mentre le squadre si lamentano per i giocatori che si infortunano in azzurro».

Un giudizio sui viola invece?

«Fino a pochi mesi fa la Fiorentina ha alternato ottime prestazioni a partite un po’ meno brillanti ma da un po’ di tempo a questa parte sembra aver trovato la continuità. Salah ha avuto un grande impatto con i viola, anche gli infortuni di alcuni attaccanti hanno favorito il suo ingresso. Pogba, Pirlo e Marchisio sono tre giocatori determinanti, se uno (o due) di loro dovesse mancare la Fiorentina avrebbe un vantaggio. Oggi le rose sono molto ampie quindi sostenere più competizioni non è un problema, ai miei tempi c’erano meno giocatori in squadra».

Cosa ricorda delle sue sfide contro la Juventus?

«Le partite che noi giocavamo contro la Juventus erano una sorta di derby regionali perché gran parte della Toscana era bianconera, al Franchi c’erano tanti tifosi ospiti a sostenere i loro beniamini juventini, per tutta questa serie di motivi la voglia di vincere era doppia rispetto al solito».

Lei ha vinto lultimo tricolore a Firenze, quanto manca a questa Fiorentina per poter lottare per lo scudetto?

«Dipenderà dai programmi della società, per essere all’altezza delle primissime squadre d’Italia serve un ulteriore salto di qualità, molto dipenderà dalle possibilità economiche della famiglia Della Valle e dalla loro voglia di investire».

Un giudizio su Montella e su un singolo come Neto? 

«Montella è un allenatore giovane, ovunque ha lavorato ha fatto bene, sta dimostrando tutto il suo valore, si parla molto del suo futuro in un’altra società ma bisogna vedere quanta verità c’è in queste voci di mercato. Riguardo al portiere brasiliano, si sta dimostrando un vero professionista anche se il continuo parlare di lui può rappresentare una distrazione. D’altronde è anche nel suo interesse fare il proprio dovere per dimostrare di essere pronto alla sua prossima squadra».

Se la sente di esprimere un pronostico per questa partita?

«Non mi piace fare pronostici perché secondo me nel calcio c’è una componente di imprevedibilità che è fondamentale, ci sono molte partite apertissime ed è difficile parlarne a priori, posso solo immaginare che sia una partita molto aperta».

Redazione

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