Buso: «Berna super, Babacar lo voglio più cattivo»

Buso: «Berna super, Babacar lo voglio più cattivo»

Ex gigliato e biancoceleste, ha allenato la Primavera viola: “Mi aspetto molto dai giovani viola. Mercato? Difficile fare bene a gennaio”.

Feste alle spalle, campionato ricominciato. La Fiorentina si rituffa nella sua stagione, fin qui foriera di soddisfazioni sia sul piano del gioco che dei risultati. Il calciomercato è destinato a fare da sfondo in questo mese di gennaio e correrà parallelo agli impegni sul campo. La parola d’ordine è non lasciarsi distrarre da voci e rumors, ma Sousa aveva già messo tutti in guardia prima delle feste. Il tecnico portoghese avrebbe particolarmente gradito i rinforzi subito, nei primi giorni di gennaio, per cominciare con l’integrazione in gruppo e per non dare peso alle voci che si rincorreranno inevitabilmente da qui al 31 gennaio. Purtroppo non sarà così, per questo la squadra dovrà essere ancora più brava ad isolarsi e concentrarsi sul campo. Ed il primo impegno, ultimo del girone d’andata, è contro la Lazio. Per parlare di tutto quanto ruota intorno alla Fiorentina, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Renato Buso, ex giocatore viola e allenatore della Primavera gigliata con un passato anche in maglia biancoceleste.

 

Prima parte di stagione conclusa. Il bilancio?

 

«La squadra ha fatto molto bene, se l’è giocata con tutti ed è stata anche prima in classifica. Vedo solo cose positive, tranne la sfortunata parentesi contro il Carpi in Coppa Italia. La Fiorentina ha tutte le possibilità per continuare in questo percorso di crescita».

 

Se lei fosse stato al posto di Sousa, cosa avrebbe chiesto sul mercato alla società?

 

«Credo che il difensore lo cerchino dall’inizio del campionato, anche se Astori si è ambientato molto bene e secondo me è una rivelazione del campionato. Avrei chiesto anche un esterno offensivo, perché comunque Kuba non mi sembra che dia certezze sul piano fisico. Detto questo, a gennaio credo che sia molto difficile migliorare una rosa come quella della Fiorentina».

 

A febbraio riprende anche l’Europa League, gettiamo un occhio al Tottenham. E’ più o meno forte dello scorso anno?

 

«Sicuramente il sorteggio non è andato benissimo a noi, ma neanche a loro. Il Tottenham lo vedo più o meno come l’anno scorso: hanno tradizione e qualità, ma sono discontinui. E’ una squadra da prendere con le molle, ci sono elementi importanti. Nel doppio confronto le possibilità di passaggio del turno sono le stesse. Speriamo vada a finire come l’anno scorso».

 

Quest’anno l’Europa League somiglia molto ad una piccola Champions…

 

«Sì, il livello è molto alto, più degli anni scorsi. Ci sono squadre da Champions League, con tradizione e storia. Molte squadre, come Manchester United, Porto, Siviglia, ma anche il Borussia Dortmund, sono state costruite per raggiungere e giocare la Champions. Sulla carta sono queste le favorite per la vittoria finale. Per la Fiorentina deve anche rappresentare uno stimolo maggiore il confrontarsi con questi grandi club».

 

Capitolo Giuseppe Rossi. Che consiglio si sente di dargli?

 

«Mi pare di aver capito che c’è un po’ di mal di pancia. Rossi non riesce ad inserirsi nel calcio di Sousa, che chiede pressing e corsa agli attaccanti. E’ difficile dare un consiglio, anche perché un giocatore di questa caratura può fare la differenza in qualunque squadra se sta bene. La scelta è del giocatore, che credo abbia già avuto risposte definitive da Sousa».

 

Lei conosce molto bene Bernardeschi. Sorpreso dalla sua evoluzione tattica?

 

«E’ straordinaria la sua predisposizione al cambiamento ed al sacrificio. La qualità non è mai stata in discussione, ma l’ho visto molto cresciuto sul piano tattico e fisico. Con la sua corsa dà una grande mano alla squadra come quinto di centrocampo, anche se non è il suo ruolo. Però lo vedo contento, con cattiveria agonistica. Se continua così andrà in Nazionale nel giro di poco».

 

Un altro che conosce molto bene è Babacar. Pensa che sia rimasto sorpreso anche lui dall’esplosione di Kalinic?

 

«Penso di sì, nessuno si aspettava un Kalinic così. Sta facendo un campionato straordinario. Però Baba ha qualità importanti, quando gioca segna spesso. Gli manca la cattiveria che ha Kalinic, deve stare più in partita. Spesso si estranea ed aspetta l’occasione, invece dovrebbe andare a cercarsela la palla giusta. Lo vorrei vedere più determinato».

 

Alessandro Latini

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