Pin: «La mentalità giusta per restare lassù»

Pin: «La mentalità giusta per restare lassù»

L’ex difensore in esclusiva al Brivido Sportivo: “Sousa mi ha sorpreso per lo stile di gioco. Col Frosinone fondamentale l’approccio”.

La settimana da incubo è scivolata via veloce, con la Fiorentina che ha perso i suoi due big match uscendo a testa alta. Gioco macinato, occasioni create, solita cronica sfortuna negli episodi. Ma tant’è, i tifosi sono tutti dalla parte di Sousa, il suo lavoro piace e c’è grande ottimismo per un campionato da protagonisti. Probabilmente non per vincere il titolo, ma la consapevolezza di essere al pari di tante altre presunte big non è scalfita nei giocatori. Obiettivo Europa, dunque, adesso si può dire tranquillamente. Quale Europa lo vedremo più avanti, anche perché l’impressione è che saranno i dettagli a fare la differenza in un torneo equilibratissimo. E non potranno essere sempre contrari alla Fiorentina. La squadra di Sousa, nel pieno del secondo tour de force stagionale, aspetta il Frosinone dopo la trasferta di Verona. La prossima settimana niente pausa, torna l’Europa League e la Fiorentina è costretta ad andare a vincere in casa del Lech Poznan, dopo il pasticcio combinato al Franchi contro i polacchi pochi giorni fa. Ma adesso testa al Frosinone, temibile neopromossa che gioca anche un discreto calcio. E la gara è pericolosa soprattutto perché è la terza nel corso della settimana. Per parlare del momento e delle ambizioni viola, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Celeste Pin.

 

La Fiorentina attende il Frosinone. Sulla carta l’impegno è agevole, a cosa deve stare attenta la squadra di Sousa?

 

«L’approccio alla partita è decisivo. Modificarlo quando si è in campo può essere troppo tardi, perché tante volte serve prendere uno schiaffo prima di rendersi conto che qualcosa non va. Serve concentrazione contro qualsiasi avversario, che sia in campionato o in Europa. Non dimentichiamo la lezione presa contro il Lech Poznan».

 

A proposito di Europa League e di campionato. A breve inizierà anche la Coppa Italia. Secondo lei la rosa della Fiorentina è competitiva per giocarsela su tre fronti?

 

«E’ difficile dirlo oggi. In generale, un allenatore deve avere fiducia in tutti i giocatori che ha a disposizione e mi sembra che Sousa ce l’abbia, perché non l’ha costretto nessuno a fare tutto quel turnover in Europa League. L’obbligo non ce l’aveva, poteva benissimo far giocare i titolari. Lui si aspetta certe risposte anche per il futuro e spera che ci sia qualcuno all’altezza dei titolari proprio per competere su tre fronti».

 

Parliamo di qualche singolo. Babacar sembra un po’ sulle montagne russe, con picchi in alto e poi subito in basso…

 

«Credo che inconsciamente l’esplosione di Kalinic lo abbia turbato, ma lui deve reagire come ha fatto contro la Roma. Lì è entrato bene in campo ed ha segnato, mentre in Europa League mi è sembrato totalmente assente. Non c’era mentalmente, anche lui forse aveva snobbato gli avversari. Questo non deve accadere a nessuno, tantomeno a lui, che adesso deve sfruttare ogni singola occasione per convincere Sousa».

 

Poi c’è Rossi, acclamato in campo a furor di popolo. E’ pronto anche per le partite importanti?

 

«Il discorso è semplice. Rossi è un ottimo giocatore ed un ragazzo dai principi sani. E’ normale che un calciatore voglia sempre giocare, ma credo che sia lui il primo a riconoscere che oggi deve giocare Kalinic, per quello che ha dato e che può dare alla Fiorentina con i suoi movimenti e con i suoi gol. La rivalità in uno spogliatoio ci deve essere, fa bene alla crescita del gruppo. Rossi sta recuperando fisicamente e quando starà ancora meglio entrerà maggiormente in competizione con Kalinic e Babacar».

 

La classifica sorride sempre alla Fiorentina. L’obiettivo è rimanere lassù il più a lungo possibile. Ce la può fare?

 

«Per poter rimanere a certi livelli di classifica, la Fiorentina deve essere al 100% sempre, a cominciare da chi va in campo per finire a chi sta in panchina. Con il gruppo coeso e concentrato, io credo che si possa davvero rimanere nelle zone alte della classifica. Ho sempre negli occhi la partita contro l’Inter: se la Fiorentina gioca in quel modo può vincere con tutti, non c’è alcun dubbio».

 

Chiudiamo con una considerazione personale. C’è qualcosa o qualcuno che l’ha sorpresa maggiormente in questa prima parte di stagione?

 

«Mi ha sorpreso il modo di giocare in casa ed anche in trasferta: ho visto una squadra molto alta ed aggressiva. Questo stile di gioco mi entusiasma e mi appassiona e se è interpretato bene da tutti può portare risultati e bel gioco».

Football, UEFA Cup Final, Second Leg, Florence, Italy, 16th May 1990, Fiorentina 0 v Juventus 0 (Juventus win 3-1 on aggregate), The Fiorentina team pose together for a group photograph, Back Row L-R: Antonio Dell'Oglio, Lubos Kubik, Marco Landucci, Celestic Pin, Sergio Battistini, Renato Buso, Front Row L-R: Carlos Dunga, Alberto Di Chiara, Roberto Baggio, Giuseppe Volpecina and Marco Nappi (Photo by Bob Thomas/Getty Images)

Football, UEFA Cup Final, Second Leg, Florence, Italy, 16th May 1990, Fiorentina 0 v Juventus 0 (Juventus win 3-1 on aggregate), The Fiorentina team pose together for a group photograph, Back Row L-R: Antonio Dell’Oglio, Lubos Kubik, Marco Landucci, Celestic Pin, Sergio Battistini, Renato Buso, Front Row L-R: Carlos Dunga, Alberto Di Chiara, Roberto Baggio, Giuseppe Volpecina and Marco Nappi (Photo by Bob Thomas/Getty Images)

Alessandro Latini

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