Speciale Stadio, Fiorella Parigi: “Narciso amava il Franchi, ma sarebbe entusiasta di uno stadio nella sua Campi”

Speciale Stadio, Fiorella Parigi: “Narciso amava il Franchi, ma sarebbe entusiasta di uno stadio nella sua Campi”

Da settimane a Firenze si parla con sempre maggiore insistenza della questione stadio, con due sole opzioni che sembrano rimaste in gioco: la ristrutturazione del Franchi e la costruzione di un nuovo impianto a Campi Bisenzio. Quella Campi Bisenzio che nel 1927 ha dato i natali al grande Narciso Parigi, indimenticabile voce di Firenze e autore dell’inno della Fiorentina, scomparso lo scorso 25 gennaio.
Il Brivido Sportivo, per parlare dell’eventualità di costruire lì il nuovo stadio e non solo, ha contattato Fiorella Allegrini, moglie di Narciso Parigi.

Signora Fiorella, suo marito Narciso Parigi era nato a Campi Bisenzio: ci racconta il suo legame con quel luogo?

«Narciso è nato e cresciuto a Campi e, nonostante sia venuto via presto per gli impegni di lavoro che lo chiamavano a Roma, non ha mai dimenticato il luogo che gli ha dato i natali. È sempre stato orgoglioso di queste sue origini, si è sempre sentito campigiano, oltre che fiorentino».

La storia di Narciso Parigi, giovane cantante che da una piccola realtà arriva al grande successo, è una storia da film…

«È vero, è una storia bellissima e incredibile. Non capita tutti i giorni di partire da Campi Bisenzio e fare una carriera così luminosa da conquistare i riflettori internazionali. Dopo l’esordio, nel 1944, a Radio Firenze ci fu l’affermazione come grande interprete delle canzoni della tradizione fiorentina: da “Mattinata fiorentina” a “Firenze sogna”, due brani rimasti nel cuore di tanti. Poi il Festival di Sanremo e il successo oltre i confini nazionali quale uno dei più popolari interpreti della canzone italiana… una specie di ambasciatore nel mondo. Insomma, tante soddisfazioni frutto di un grande talento e duro lavoro».

E poi un legame speciale con la Fiorentina.

«Assolutamente sì. Narciso era un fiorentino vero, e un tifoso autentico. Fin da bambino seguiva la Fiorentina: da Campi Bisenzio, in bicicletta, arrivava allo stadio di Campo di Marte per assistere dal vivo alla partita, sfidando anche la pioggia. Per lui fu un onore immenso incidere “Canzone viola”, quello che sarebbe diventato l’inno della sua squadra del cuore, così come essere festeggiato dal club e da Giancarlo Antognoni in occasione del suo novantesimo compleanno. La Viola era una delle sue grandi passioni, ce l’aveva nel cuore».

A proposito di stadio, in queste settimane se ne parla molto e sembra poter essere vicina una svolta. Al momento le opzioni sul tavolo sono due: il restyling dell’Artemio Franchi e la costruzione di un nuovo impianto proprio a Campi Bisenzio. Secondo lei, Narciso quale delle due opzioni avrebbe preferito? E perché?

«Mio marito, sopra ogni cosa, avrebbe voluto il bene della Fiorentina. Conoscendolo, avrebbe apprezzato l’idea di ristrutturare l’attuale stadio e salvarlo così dall’inutilizzo e dall’eventuale degrado. Allo stesso tempo, però, sono sicura sarebbe stata una grandissima gioia per lui veder nascere il nuovo stadio nella sua Campi: sarebbe stato un altro motivo di grande orgoglio».

Giacomo Cialdi

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