Fiore: «Fiorentina stupefacente, lotterà per la Champions »

Fiore: «Fiorentina stupefacente, lotterà per la Champions »

Il centrocampista “pupillo” di Prandelli: “Viola in alto fino alla fine. Kalinic è il colpo da applausi. Bernardeschi merita fiducia e continuità”.

Chiudere al meglio il girone d’andata, per guardare a quello di ritorno con un ottimismo sconfinato. La Fiorentina arriva così alla sfida contro la Lazio dell’ex (molto amato in riva all’Arno) Stefano Pioli. La squadra di Sousa va a caccia dei tre punti, vitali per continuare a stare sul treno di testa e per cacciare più giù i biancocelesti, che l’anno scorso estromisero i viola dalla Champions League con un girone di ritorno super. Quest’anno la Lazio sembra diversa, talentuosa ma discontinua. Tanto che in trasferta, su otto partite ne ha perse sei, ma nell’ultima gara dell’anno ha espugnato il campo dell’Inter. Paradossi, ai quali dovranno stare attenti i viola. Il Brivido Sportivo, questa settimana, ha intervistato uno dei più importanti doppi ex della sfida, Stefano Fiore. A lungo centrocampista biancoceleste, ma con una parentesi di una stagione davvero fortunata a Firenze. Era il campionato 2005/2006 e lui rappresentava un punto cardine della squadra di Prandelli.

 

Dopo averla vista per (quasi) un girone intero, che idea si è fatto della squadra di Sousa?

 

«Faccio subito i complimenti alla Fiorentina, ha sorpreso me come tutti gli addetti ai lavori. Non credevo che potesse avere questa continuità di rendimento e risultati. E’ una squadra che gioca un gran calcio, vedo entusiasmo e probabilmente sarà anche migliorata dal mercato. Per questo dico che resterà in alto fino alla fine. Forse non lotterà per lo Scudetto, ma sicuramente per un posto in Champions League».

 

C’è un giocatore che l’ha sorpresa particolarmente?

 

«Beh, Kalinic ha sorpreso tanti. Lo conoscevano in pochi, anche se l’anno scorso è arrivato fino in fondo all’Europa League. E’ moderno come centravanti, sa giocare con i compagni fuori dall’area di rigore e sa finalizzare come pochi. Complimenti a lui ed a chi lo ha portato in Italia: ci ha visto lungo».

 

Il campionato promette bene quest’anno, l’Europa League sembra piuttosto difficile. E’ giusto porsi la domanda di scegliere l’obiettivo stagionale?

 

«E’ un discorso che non esiste, dal mio punto di vista. A priori non si sceglie mai, si va in campo sempre per vincere. Poi è chiaro che, magari più avanti, qualche valutazione potrà essere fatta anche in base a come la rosa sarà stata completata nel mercato. La rosa attuale, in ogni caso, secondo me può competere tranquillamente su due fronti».

 

Gli sforzi maggiori, sul mercato, devono essere fatti in difesa secondo lei?

 

«Migliorare qualitativamente a gennaio il centrocampo e l’attacco credo che sia molto difficile, mentre un puntello in difesa io lo vedrei volentieri. Forse può servire anche un esterno, ma darei continuità a Bernardeschi, che può tornare davvero utile anche alla Nazionale, specialmente se Conte dovesse decidere per un passaggio al 4-3-3».

 

Inevitabile la domanda sul futuro di Giuseppe Rossi. Lei cosa farebbe con Pepito?

 

«E’ un argomento delicato. Ha un talento incredibile, ma è stato molto sfortunato. In questo momento la Fiorentina deve capire le sue esigenze e lui quelle del club. Io spero che vada a giocare in una squadra che gli dia continuità, perché ritrovarlo al 100% sarebbe una bella cosa per tutto il calcio italiano».

 

Alessandro Latini

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