Grave battuta d’arresto, ecco perché

Grave battuta d’arresto, ecco perché

Dal vantaggio-Champions polverizzato, al mercato. L’analisi di un ko che impensierisce
Ai Della Valle il compito di fare le scelte che servono  per non farsi trovare impreparati

 

E’ arrivata la quinta sconfitta, probabilmente la peggiore, quella che deve impensierire di più. Al di là del risultato (1-3) è una battuta d’arresto grave per una serie di motivi che vediamo di analizzare.

1)    Si è assolutamente polverizzato il vantaggio che la Fiorentina aveva accumulato in questa prima parte di campionato, vanificando di fatto molte delle speranze di potersi sistemare in una tranquilla posizione Champions.

2)    Si è avuta la puntuale conferma che ogni volta che Paulo Sousa si trova nella necessità (o nell’opportunità) di fare turn over, la formazione viola si squaglia e passa da essere una Grande del campionato al più desolante ruolo di Reginetta del Paese della Mediocrità. Non è mai incisiva, appare insicura e balbetta un calcio che non le appartiene. E’ successo contro il Torino (1-3) l’Empoli (2-2) Sassuolo (1-1) e la Lazio (1-3) appunto. Questo perché ci sono giocatori che non sono in grado di inserirsi tra i titolari. Il primo è FacundoRoncaglia. E’ un ruvido e talvolta precipitoso marcatore. Non capisce il gioco di Sousa e spesso diventa la chiave delle penetrazioni avversarie. Poi Mati Fernandez. Non possiede la rapidità di pensiero per giocare trequartista, porta troppo il pallone per fare il centrocampista in questa Fiorentina. Blaszczykowski è un calciatore assolutamente incolore: non dribbla, non si innesta nella manovra, finisce spesso nell’anonimato. Infine Pepito Rossi: è troppo poco finora. Non può sostituire Kalinic, né Ilicic né gli altri davanti. Chiaro che con queste premesse dovrebbero giocare i soliti undici fino allo spasimo.

3)    Paulo Sousa non è il migliore allenatore del mondo ma è un ottimo allenatore. Cerca di mescolare le carte ma ha poche soluzioni. L’unica critica che gli si può muovere è quella di non osare di più in certe partite, proponendo magari un attacco a due punte.

4)    Gli allenatori avversari (o almeno i migliori) hanno capito come affrontare la Fiorentina: pressione sui difensori, spazi stretti a centrocampo, grande grinta. E i viola, in affanno, perdono lucidità e precisione finendo per scomporsi e offrire il fianco al contropiede velenoso degli altri.

5)    La società sembra assolutamente assente sull’argomento mercato. Anzi si parla più di cessioni che di acquisti. Visto che Blaszczykowski e Suarez (che dovevano essere le due perle del mercato) si stanno rivelando ingaggi assolutamente sbagliati e la scarsa condizione di Pepito Rossi è facile intuire che il Gran Gabinetto dei Cervelli dei Della Valle sia più propenso a cedere per riparare gli errori fatti che altro. Ma questa squadra senza qualche valido inserimento rischia di sciupare l’annata e soprattutto di non capitalizzare in termini economici le proprie buone prestazioni.

Andrea Della Valle, alla fine della partita con la Lazio, è stato beccato da alcuni tifosi: spendere, bisogna spendere…Resto dell’idea che sia lui quanto il fratello si siano trovati impreparati di fronte al buon campionato della squadra. Si erano posti dei limiti di spesa e ora non riescono a fare le scelte che servono. Certo se così fosse, questi cori non saranno gli ultimi…

Massimo Sandrelli

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