Grazie a tutti. E adesso sfida all’Europa

Grazie a tutti. E adesso sfida all’Europa

Riappare l’Europa, nel firmamento calcistico fiorentino. E questa volta non ci saranno ripensamenti. La Fiorentina è in Conference League, quella forse meno pubblicizzata delle tre, ma che per i tifosi fiorentini rappresenta qualcosa di clamoroso, soprattutto perché del tutto inimmaginabile a inizio stagione. Vero che con un po’ più di accortezza poteva essere Europa League, visto che i punti che separano la Viola dalle romane sono pochissimi. Ma per adesso va bene così, bisogna cominciare dal gradino un pochino più basso, per non cadere causa vertigini. L’importante è che la Fiorentina, in Europa, ci torni da protagonista e non da comprimaria. E in questo sarà fondamentale il lavoro della società, perché la rosa dovrà essere di livello piuttosto alto per reggere il doppio cammino, campionato e coppa. Perché si gioca di giovedì e le gare da affrontare saranno tante, fino alla finale (troppo ottimisti? Vista la Roma di quest’anno ci definiamo speranzosi). E poi, la prossima stagione sarà particolare, ci saranno i mondiali in inverno e il calendario sarà spaccato in due, e nessuno può sapere come i giocatori che avranno giocato in Qatar torneranno alla società di appartenenza. Insomma, mai come adesso ci sono da fare conti precisi, senza sbagliare. Commisso, che osserva tutto dall’America, di sicuro sa cosa deve fare.

La vittoria con la Juventus, alla fine, è stata una bellissima passerella, visto anche il risultato di Bergamo. La squadra ha risposto alla grande. Vero che la Juventus ha mostrato tutti i difetti di un campionato deludente, ma una vittoria per 2 a 0 contro i bianconeri è sempre un avvenimento importante, da tenere sul cuore per i tempi duri. Il gol di Duncan al quarantacinquesimo, ha sbloccato gli animi tesissimi, con un occhio a Firenze e uno a Bergamo, dove Vicario, estremo difensore dell’Empoli e forse futuro numero uno viola, faceva muro agli attacchi dei nerazzurri della Dea. A quel punto solo la Fiorentina poteva condannare se stessa.

Il secondo tempo doveva essere gestito con oculatezza e tranquillità. Ma poi, quando Stulac ha segnato il gol del ragazzi di Andreazzoli verso la fine del secondo tempo, un urlo liberatorio ha dato la certezza che il traguardo era raggiunto. E il rigore trasformato da Nico Gonzalez, per fallo su Torreira, è servito solo a aumentare il tono e il volume dei festeggiamenti.

Le nostre personalissime pagelle ci dicono che il migliore è stato Amrabat. Giocatore contestatissimo, che qualcuno voleva mandare via a gennaio, ma che improvvisamente ha deciso di dimostrare che i venti milioni pagati per lui non sono stati buttati. L’alter ego di Torreira c’è, non si è perso nelle stanze degli spogliatoi del Franchi. A seguire Nico Gonzalez e Duncan, un po’ impreciso all’inizio che però ha il grandissimo merito di aver segnato il gol praticamente decisivo. Bene anche Bonaventura, che nel primo tempo è stata la spina nel fianco della retroguardia bianconera. La difesa viola ha avuto poco lavoro da sbrigare mentre un gradino sotto gli altri è apparso Piatek, ma solo perché è costretto a giocare dal modulo di Italiano in un modo che non gli è congeniale. Un voto altissimo per Italiano, che con una rosa buona ma non eccezionale è riuscito nel miracolo di portare la Fiorentina in Europa. Il prossimo anno mostrerà il suo gioco in giro per il continente.

Adesso, come detto, la parola passa alla società. L’Europa è stata raggiunta. Ora va mantenuta e, per quanto possibile migliorata. La stagione è finita ma quella nuova bussa già alle porte. Ci saranno i preliminari di Conference verso fine agosto e da allora in poi e ci sarà da correre tanto.

Buona Europa, Fiorentina

FOTO ACF FIORENTINA

Duccio Magnelli

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