Antognoni: «L’assenza di Rossi e le difficoltà di Gomez hanno condizionato la stagione»

Antognoni: «L’assenza di Rossi e le difficoltà di Gomez hanno condizionato la stagione»

La lunga stagione calcistica della Fiorentina è ormai giunta al termine, la partita contro il Chievo infatti sarà l’ultimo atto del 2014/2015 viola. La qualificazione in Europa League è stata conquistata ma resta da capire in quale posizione terminerà il campionato la squadra di Montella. In questi giorni il futuro dello stesso tecnico gigliato è al centro del dibattito, perciò proprio di questo, e di molto altro, abbiamo parlato con «Lunico 10» della storia viola, Giancarlo Antognoni.

Signor Antognoni, qual è il suo giudizio sulla stagione della Fiorentina?

«E’ stata un’annata abbastanza positiva. In campionato la squadra è stata in corsa per traguardi importanti e l’anno prossimo giocherà di nuovo l’Europa League; non sono arrivati trofei ma sono state raggiunte due semifinali. E’ anche vero che dopo il 4° posto dell’anno scorso si poteva pensare e sperare di fare meglio ma per migliorare un risultato del genere c’è solo la qualificazione alla Champions League. L’assenza di Rossi e le difficoltà di Gomez hanno sicuramente influito su questo campionato».

Alcune frasi di Montella non sono piaciute ai tifosi, per esempio «la squadra ha dato più di quanto ha ricevuto», ha ragione?

«In quell’occasione penso che si volesse esprimere in modo diverso. I suoi giocatori hanno dato quello che dovevano dare, alcuni anche più di quello che ci si poteva aspettare, forse voleva dire questo. Un esempio è Salah, che nelle prime settimane a Firenze è stato devastante e non ha fatto rimpiangere alcuni problemi in zona-gol. Talvolta le dichiarazioni di Vincenzo sono state fraintese».

Dopo la vittoria a Palermo, a domanda «i contratti vanno rispettati?« Montella ha risposto «dipende dai punti di vista», frase significativa per il suo futuro?

«Il futuro credo sia abbastanza delineato: se Montella rimarrà verranno fatti ulteriori tentativi per raggiungere traguardi importanti; se invece, dopo il colloquio con la società, non dovessero esserci i presupposti per rimanere vuol dire che sarà finito un ciclo e sarà necessario ripartire. Non so se, in tal caso, sarebbe il caso di parlare di un ridimensionamento perché la Fiorentina rimarrebbe comunque una squadra composta da una rosa competitiva».

Se Montella dovesse lasciare, per evitare una situazione simile al post-Prandelli, si dovrà voltare completamente pagina?

«In effetti il gruppo attuale non è giovanissimo, molti giocatori hanno dato tanto, se non tutto, in questi 2/3 anni, ottenendo buoni risultati. Lo zoccolo duro della squadra e i giocatori più rappresentativi hanno già diverse primavere alle spalle, anche per questo è un rammarico che non sia arrivato un trofeo, nonostante la grande esperienza di molti elementi».

Sono già molti i nomi ipotizzati per leventuale dopo-Montella, da Di Francesco a Sarri, da Mazzarri a Di Matteo, passando per Donadoni, ma il sogno dei tifosi sembra Spalletti… 

«Spalletti è il sogno di tutti. E’ un allenatore moderno, che ha fatto bene ovunque è andato e che fa divertire i tifosi. Però ho l’impressione che per venire vorrebbe determinate garanzie legate soprattutto alla squadra: servirebbe una rosa importante, altrimenti non credo possa assecondare i desideri della Fiorentina».

La Curva Fiesole ha preso una posizione molto netta in merito allassetto societario, che ne pensa?

«E’ giusto che i tifosi esprimano le loro opinioni, anche se poi sono i Della Valle a decidere. Il pubblico di Firenze va ammirato perché al Franchi ci sono sempre molte persone, facendo la proporzione con le altre città d’Italia ce ne possiamo rendere conto, quindi è giusto rispettare le idee della gente».

Redazione

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