Epici a San Siro, ma serve altra continuità

Epici a San Siro, ma serve altra continuità

CHE COSA VA?

INCREDIBILE – Nessuna squadra batte la Fiorentina 13 volte di fila in casa sua! Una battuta simile mi è stata suggerita da Vitas Gerulaitis, un defunto campione americano di tennis (ex n.4 del mondo e vincitore anche degli Internazionali d’Italia 1977) che dopo aver perso 16 volte di fila da Jimmy Connors lo batté finalmente al Madison Square Garden: “Nessuno batte Vitas Gerulaitis 17 volte di fila” disse presentandosi in conferenza stampa. Frase rimasta celebre.

Sembra incredibile che a distanza di una settimana le cose siano così cambiate. La Fiorentina che batte il Tottenham e si qualifica per gli ottavi. La Fiorentina che viene sorteggiata contro la Roma in Europa League proprio quando erano rimaste fra le quattro squadre ancora da estrarre, oltre alle due ultime italiane, anche due delle più “abbordabili”: Brugge e Besiktas. La Fiorentina che dopo 13 sconfitte consecutive a San Siro con l’Inter vince con il quarto gol del “prodigio d’Egitto” Salah, la sua squadra B e un centrocampo formato da tre giocatori che non avevano mai giocato insieme, chiudendo la partita “eroicamente” in nove e soffrendo l’indicibile con uno straordinario salvataggio finale di Neto, portiere super-professionista (ma quest’aggettivo è invece tutt’altro che incredibile ai miei occhi). Il Torino che batte il Napoli e consente ai viola di avvicinarsi a soli 3 punti dagli azzurri di uno “sconvolto” Benitez. Ribadisco: incredibile!

SALAH – Come si fa a non innamorarsene? Amici, questo ragazzotto egiziano di 23 anni ha fatto quattro gol anche giocando partite non intere. Entra e cambia volto agli incontri. E’ successo perfino in quei primi 20 minuti giocati al Franchi. Un vero peperino. Il gol che ha fatto a San Siro poteva sembrare facile ma non lo era. Ha colpito una sorta di rigore in corsa dovendo evitare tre interisti appostati sulla riga di porta, dopo la respinta di Handanovic. Arrivato a gennaio sembra capace di intendersi ora con Babacar ora con Gomez, probabilmente con chiunque. Suggerisce triangoli in verticale – in orizzontale sono buoni tutti! – si muove a velocità superiore e con una tecnica eccezionale. Non gioca come Cuadrado, lui è più una seconda punta che un “esterno”. Dire che sia meglio di Cuadrado vorrebbe dire che Mourinho non capisce nulla. E non mi pare probabile. Ciò detto di sicuro la differenza di valore fra i due giocatori, il colombiano e l’egiziano, non può essere 32 milioni di euro.

LA CONTINUITA’ – Dopo aver scritto mille volte che la Fiorentina era troppo discontinua (dopo la sconfitta con il Parma e senza andare troppo lontano nemmeno dopo il pareggio “regalato” al Torino con quegli ultimi scriteriati tre minuti), ma anche aver sottolineato che per sua fortuna anche tante altre squadre ne mancavano, stavolta val bene la pena sottolineare il contrario.

FELICI COMPLICAZIONI – La Fiorentina è in corsa in tutte e tre le competizioni. Un bel problema, ma un gran bel problema che fa dire ad oggi che la squadra ha risposto – più o meno – in modo abbastanza soddisfacente a tutte le aspettative. Anche se non è favorita in nessuna delle tre per il raggiungimento dell’obiettivo. Peccato soltanto che, di conseguenza, non possa scegliere a quale delle tre competizioni dare la priorità. Una decisamente più agevole delle altre non c’è. Juve e Roma nelle coppe, un quinto posto attuale in campionato con 3 punti da rimontare al Napoli (che avrà il vantaggio di giocare il confronto diretto al San Paolo) e uno alla Lazio che anch’essa ci aspetta all’Olimpico. Onestamente nessuno di questi obiettivi può dirsi facilmente raggiungibile. Montella è costretto a non lasciar perdere nulla, sperando di non restare con un pugno di mosche in mano. Ma, per favore, stia più attento Don Vincenzo prima di regalare un uomo agli avversari nel finale d’una partita. Un errore che non ricordavo di aver mai visto fare a nessun altro allenatore prima di lui. Gli è andata bene. Molto bene. Ma Napoleone sceglieva sempre i generali fortunati (e Montella dovrebbe scegliersi almeno dei collaboratori in panchina un tantino più svegli e vispi).

COSA NON VA?

INFORTUNI – Purtroppo non sembrano finire mai. Ancora non so che cosa hanno detto i medici, visto che scrivo nella notte fra domenica e lunedì quando loro devono ancora dare il loro responso sui presunti stiramenti (?) di Babacar e Savic. Però non mi meraviglierebbe purtroppo un loro stop per due settimane e forse tre. Che si aggiungerebbe ai problemi fisici accusati da Basanta, da Mati Fernandez e da Aquilani. Ciò significherebbe l’impossibilità di cambiare continuamente giocatori e moduli per la Fiorentina attesa da un vero e proprio tour de force. Montella nelle ultime settimane ha gestito con grande abilità uomini e moduli. Non poterlo più fare è sicuramente un handicap.

LA LAZIO – All’ultima domenica, certamente splendida se vista con le lenti viola, è mancata soltanto la vittoria del Sassuolo con la Lazio che invece ha dominato 3-0 e segnato con quell’Anderson un gol da fenomeno.

Di questa Lazio ancora nessuno (o quasi) parla, perché tutte le attenzioni viola sembrano concentrate sul Napoli che sta avanti di soli 3 punti (minor distacco da un bel po’). Quando non anche sulla Roma anch’essa non più lontana anni luce (ripeto che scrivo prima di Roma-Juve…). Eppure – anche se nei prossimi tre/quattro giorni si parlerà tutti (tifosi e media) di Juventus-Fiorentina ed è normale che sia così perché la rivalità con la Juventus è unica e fortemente radicata – lunedì prossimo si giocherà all’Olimpico proprio quella partita fra Lazio e Fiorentina che diventa per il futuro del campionato viola quasi una partita decisiva, fondamentale per non perdere terreno nei confronti della stessa squadra biancoceleste (che salirebbe a 4 punti) nonché del Napoli che giocando contro l’Inter – se vincesse – potrebbe tornare avanti di sei punti.

ROMA – Tutti parlavano della crisi della Roma, anche se la Roma – almeno fino alla partita di lunedì con la Juventus di cui non conosco l’esito – aveva sì vinto meno del solito ultimamente (troppi pareggi) però non aveva perso nemmeno per quattro mesi. Ci vuole misura, specie adesso che dobbiamo affrontarla.

VADO IN KAZAKSTAN – Già, c’è il primo turno di Coppa Davis, e il sito web che dirigo (www.Ubitennis.com) mi porta a seguire gli azzurri ad Astana dove la temperatura prevista è intorno ai meno 20 (sì, sottozero!) e Fognini, Bolelli e Seppi sono attesi da un impegno quasi altrettanto difficile quanto quelli della Fiorentina. Mi perderò Juventus-Fiorentina. Ma tornerò in tempo per Lazio-Fiorentina. Vorrei vincere entrambe le partite in trasferta naturalmente e guai a perderne anche una sola. Dovessi pareggiarne una…prenderei il pari a Torino. E voi?

Ubaldo Scanagatta

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