Malusci: «Montella può lasciare Firenze. E io tifo Iachini»

Malusci: «Montella può lasciare Firenze. E io tifo Iachini»

Smaltire la delusione per l’eliminazione dall’Europa League non è facile, anche perché il doppio confronto con il Siviglia ha lasciato scorie nell’ambiente viola. La notte del Franchi, con i fischi per la squadra e la presa di posizione di Montella, ha gettato più ombre che luci sul futuro dell’Aeroplanino in riva all’Arno. Molti lo vedono lontano nella prossima stagione, tanto che i nomi dei suoi possibili successori circolano già da tempo. Adesso però la Fiorentina deve stringere i denti, per raggiungere un posto in campionato che possa portarla dritta in Europa League. La competizione europea è fondamentale per il prossimo anno, con o senza Montella sulla panchina viola. Per la rubrica Fiorentina Amore Mio, parola a Alberto Malusci. Con lui abbiamo analizzato il momento viola, lo sfogo di Montella e, soprattutto, abbiamo parlato di Beppe Iachini, allenatore del Palermo prossimo avversario della Fiorentina in campionato.

 

Facciamo un passo indietro. L’eliminazione con il Siviglia brucia ancora: gli andalusi sono davvero così più forti come dice il risultato? 

«Nell’arco delle due gare ha meritato il Siviglia, però non sottovaluterei il primo tempo che la Fiorentina ha disputato in Spagna. Se avessimo sfruttato un paio di palle gol, anche il ritorno sarebbe stato diverso. E’ normale che la Fiorentina abbia caricato mediaticamente la sfida del Franchi, hanno provato a giocarsela, ma due episodi ci hanno condannato anche al ritorno».

 

A questo punto come giudica la stagione della squadra viola?  

«La stagione secondo me rimane strepitosa. La squadra ha raggiunto due semifinali ed è ancora in lotta in campionato. Non posso rimproverare niente a nessuno, l’unica cosa da fare adesso è programmare il prossimo anno. Alcuni giocatori sono avanti con gli anni, servirà trovare qualche alternativa più giovane».

 

Lo stadio ha fischiato la Fiorentina, Montella ha difeso a spada tratta i suoi ragazzi. Che idea si è fatto? 

«Non voglio schierarmi né da una parte né dall’altra. Credo che ci sia stato rammarico sia fra i tifosi che nell’allenatore. Montella sa che la sua squadra ha dato tanto, quindi ritiene i fischi ingiusti. Lui non si è mai calato, forse, nei panni del tifoso. Il tifoso viola è passionale, vorrebbe vincere scudetti e Champions League. Credo che lui abbia parlato mosso dalla rabbia, sentir fischiare i suoi ragazzi l’ha toccato. Io ho giocato nella Fiorentina e adesso sto facendo l’allenatore, oltretutto sono tifoso viola e quindi capisco bene lo stato d’animo di entrambe le parti. Secondo me il troppo amore, da parte di tutti, ha causato questi attriti a cui però non darei troppo peso».

 

Il grande interrogativo adesso è solo uno: Montella resterà a Firenze oppure no? 

«Io tre mesi fa dissi che Montella non sarebbe rimasto, è una mia sensazione. Oggi ovviamente la confermo, ma non per quello che è successo con il Siviglia. Ha fatto tre anni bellissimi, è normale che un allenatore possa fare un altro percorso. Spero che mi smentisca, perché è molto bravo, ma penso che possa salutare Firenze al termine di questa stagione».

 

E domenica la Fiorentina affronta un grande ex come Beppe Iachini. Cosa ci racconta di lui? 

«Avete scelto la persona giusta per parlare di Beppe, ero il suo compagno di stanza nei ritiri. E’ sempre stato eccezionale, come persona e come spirito che metteva in campo. Ha sempre dato tutto, da quando allena le sue squadre lo rispecchiano maniacalmente. Cura tutti i dettagli nei minimi particolari, dove è andato ad allenare ha fatto bene. Le sue squadre giocano un bel calcio, soprattutto quest’anno ha messo in evidenza giocatori come Dybala».

 

Sia sincero. Quando giocavate insieme nella Fiorentina, aveva intuito che potesse diventare un così bravo allenatore? 

«Si vedeva che aveva le potenzialità per farlo. Ricordo ancora i ritiri con lui: dopo pranzo tornavamo in camera e lui si metteva con le gambe in alto per sciogliere i muscoli. In quei momenti mi snocciolava tutte le caratteristiche dell’attaccante che avrei affrontato in partita. Mi diceva a cosa dovevo stare attento, mi diceva se era meglio cercare di anticiparlo o stargli un po’ più staccato. Ho un bellissimo ricordo, perché non si è mai risparmiato per le sue squadre e per i compagni con i quali giocava».

 

E se Montella dovesse salutare Firenze, lei consiglierebbe Iachini alla Fiorentina? 

«Lo consiglierei, certamente. Oltretutto ha fatto una bella carriera da allenatore, ma gli manca una grande piazza come Firenze. Spero che lo tengano in considerazione se Montella dovesse andare via. Ci terrei particolarmente a vederlo a Firenze. Spero che possa diventare l’allenatore viola e che possa ripercorrere le orme di un altro mio grande amico ed ex compagno di squadra, ovvero Stefano Pioli che sta portando in alto la Lazio».

 

Alessandro Latini

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